giovedì 7 gennaio 2010

Una raccolta di firme contro glI avvelenamenti

TRICASE - Tanti, troppi i cani (anche di proprietà) uccisi con il lumachicida

Il cane Billy e il cane Herman si sono salvati, ma il cane Lucky no. Il referto del veterinario parla chiaro: ucciso dalla metaldeide, un potente lumachicida ampiamente usato negli orti. Un paio di cucchiaini e il cane di turno smette di rompere le scatole. Per sempre. L’ingerimento di questo veleno provoca infatti terribili conseguenze al malcapitato animale: i primi sintomi si manifestano con la depressione sensoriale, poi la nausea, paralisi dei muscoli e infine il collasso cardiocircolatorio.

Sono tantissimi i cani avvelenati a Tricase con la stessa modalità e fatti volontariamente morire tra atroci sofferenze. L’ultimo precedente in zona risale a fine novembre 2009: la morte del cane Leòn di proprietà del signor Luigi Nicolardi denunciata ai carabinieri di Tricase con la speranza di poter risalire al responsabile. «Difficile è capire - dice il proprietario - le motivazioni che spingono certi individui a compiere atti cosi efferati: se sono mossi da pura follia o dall’incoscienza. Di certo si tratta di persone aride che non conoscono il profondo legame che unisce gli uomini agli animali».

La mano di questo “sconosciuto” ha colpito sia cani randagi che quelli posti in abitazioni private. In paese moltissime sono le persone che si sono dette indignate e che a partire da questo mese, si mobiliteranno. Saranno diffusi circa 5000 volantini di denuncia e istituita una raccolta firme affinché il Comune e i cittadini proprietari si costituiscano parte civile e si attivino immediate contromisure legislative per evitare che altri cani “innocenti” vengano nuovamente uccisi.

Ma Nicolardi pone anche un altro problema: «perché è così facile per chiunque reperire nei supermercati la lumachina, nota per la sua pericolosità perché in grado di mettere a rischio la vita dei cani, gatti e anche quella dei nostri bambini?».

Fonte:«Nuovo Quotidiano di Puglia» del 11/01/2010

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