giovedì 26 novembre 2009

«Veterinari, no al trasloco»


Tricase - Accuse e risposte sul trasferimento del servizio

Fibrillazione tra le componenti dell'esecutivo
per il servizio veterinario di Tricase. Lunedì in consiglio comunale la minoranza consiliare aveva proposto un'interrogazione urgente, sollevando la sua preoccupazione per l'effettiva dislocazione da Tricase a Specchia del servizio veterinario. Il centrosinistra si chiedeva se l'amministrazione fosse realmente a conoscenza del trasferimento. Un fatto grave che avrebbe determinato un impoverimento degli stessi servizi offerti alla pubblica cittadinanza. In tutta risposta all'interrogazione la maggioranza aveva rassicurato la minoranza che il servizio si sarebbe trasferito ma sempre nell'ambito territoriale tricasino, ovvero nell'ex scuola elementare di Depressa.

Malgrado le previsioni, però, i camion della mattinata di ieri che trasportavano le suppellettili degli uffici veterinari andavano verso Specchia. Immediato è stato l'intervento del sindaco che ha chiesto in mattinata un incontro con il dirigente dell'Asl Lecce, Franco Sanapo, per risolvere l'emergenza.
«Problema di comunicazioni incrociate, ma ora è tutto a posto» garantisce l'assessore Claudio Pispero «confermiamo l'impegno formale che abbiamo assolto: il servizio si terrà a Depressa, tuttavia è necessario coincidere i tempi nostri con quelli dell'Asl» spiega l'assessore alle Politiche sociali.

Nell'incontro di ieri tra il sindaco Antonio Musarò ed i massimi dirigenti della ASL Scoditti e Sanapo sono convenuti che provvisoriamente il servizio resterà sì a Tricase spostandosi all'ex Tribunale, sede formalmente assegnata alla Guardia di Finanza che, al momento, però, resta in attesa delle autorizzazioni romane. Perciò per giungere a Depressa si dovrà aspettare un po'. «Da 15 giorni a 30 giorni» garantisce il sindaco Musarò, «il tempo per effettuare da parte nostra adeguamenti per quel che ci compete: l'impianto elettrico e la sistemazione dei servizi igienici, pitturazione ecc. come pattuito. Il resto è di competenza della ASL ».

Il problema del trasferimento è una questione che risale a circa un anno fa. Numerose sono state le ipotesi per la sua dislocazione: dalla locazione del servizio presso un appartamento privato, le cui spese se le sarebbero allocate entrambi gli enti fino a giungere a un accordo con la dirigenza sanitaria per passare completamente il servizio a Depressa. «Per il momento l'edificio dell'ex scuola materna è inagibile» prosegue il primo cittadino, «il mio intento è costruire la Cittadella della salute, per dare maggiore fruibilità e evitare inutili dislocazioni dei diversi reparti».

Fonte: «Nuovo Quotidiano di Puglia» del 25/11/2009

Niente crisi, si riparte. Ma con la polemica

Tricase - Il sindaco parla di "normale dialettica", l'opposizione parte all'attacco

Giornata di confronto, quella di lunedì, in consiglio comunale. Il sindaco di Tricase apre la seduta dicendo la sua sullo stato effettivo di salute dell’esecutivo. Rimanda le accuse al mittente, giustificando la crisi come «una normale dialettica alla quale non è stato immune chi mi ha preceduto».

Parte dunque ufficialmente la giunta III di Antonio Musarò. Con unico neo: manca ancora la nomina del vicesindaco. «Mi sono state lanciate insinuazioni inverosimili come quella aver trascurato la collettività» dichiara il primo cittadino. E in risposta alle accuse, fa riferimento al buon esito sulla gestione del porto, oggi considerato dalla Regione Puglia un approdo paesaggistico di secondo livello. Poi con parole concilianti il sindaco chiede «maggiore collaborazione da parte di tutto il consiglio per avviare un progetto politico di slancio economico in difesa della nostra terra».

«Politichese», apostrofa Carmine Zocco, consigliere di minoranza che contesta l’inoperosità dell’attuale amministrazione. «Nominare la faccenda porto non è altro che una pietosa pezza all’attuale situazione. Siamo in ritardo su tutto. Un lusso che Tricase non si può permettere». Il centrosinistra fa una lista delle azioni non compiute: un assestamento del bilancio dove non sussistono né entrate né uscite, nessun approdo ai finanziamenti, la mancata manutenzione delle strade, l’approvazione del piano casa poco prima della sua scadenza. Senza parlare dell’incauta mossa di nominare alle pari opportunità un assessore uomo, Nunzio Dell’Abate.

Ma nell’attuale maggioranza si respira vento di novità. Nel segno della Pdl. Andrea Sodero e Agostino Longo aderiscono al partito piedellino. L’Udc riconferma la fiducia al sindaco, tuttavia dichiara apertamente di non condividere l’attuale quadro assessorile per la mancata rappresentazione del partito in giunta.

Botta e risposta per l’affaire delle pratiche di condono. Con determina n°171 del 8 giugno 2009, il comune affida a terzi le pratiche edilizie. «Una leggerezza» asserisce Antonio Coppola, capogruppo del Pd tricasino «perché esiste già un ufficio tecnico preposto. Così si mette a rischio la privacy dei cittadini». Ma Rocco Piceci, ex l’assessore all’urbanistica ribatte per le rime. «Abbiamo deciso di affidare le pratiche di condono a terzi per snellire l’iter burocratico». Sono 1400 infatti le domande catalogate. «Tutto ciò permetterà l’eventuale studio del piano urbanistico di Tricase» prosegue l’assessore Piceci «riguardo alla privacy non si corre nessun rischio: il perito al pari del dirigente pubblico ha il dovere per legge di rispettare il segreto professionale sui dati sensibili».

Ma la querelle politica si infiamma per le indennità riguardo la “giunta di ottobre”. Musarò risponde che 3 sui 5 nominati hanno ricevuto l’indennità perché non legata alla presenza quanto allo status di assessore. Ma la polemica si inasprisce non appena si fa riferimento alla precedente amministrazione del centrosinistra e al ruolo dell’ex assessore Maria Grazia Francescato «la quale in 154 sedute fu presente 18 volte» si legge nel discorso del sindaco. Una dichiarazione a cui segue uno scrosciante applauso da parte del centrodestra. “Una caduta di stile” sottolinea irritato il capogruppo del Pd Antonio Coppola a cui però l’Udc immediatamente gli porge le sue scuse.

Mentre passa a colpi di maggioranza l’assestamento del bilancio, c'è accordo bipartisan per gli interventi previsti al diritto allo studio. Presto infatti si darà avvio a una serie di attività di prevenzione e formative per le scolaresche.

Nunzio Dell’Abate, fresco di delega, ha illustrato al consiglio i progetti in tema di pari opportunità. Il 25 novembre sarà istituita la giornata contro la violenza sulle donne, corsi di formazione per le nuove generazioni e una commissione con la partecipazione della cittadinanza. La consigliere di minoranza Maria Assunta Panico ha suggerito la possibilità di istituire anche sul territorio tricasino un centro di ascolto a favore delle donne vittime di violenza familiare.

Fonte: «Nuovo Quotidiano di Puglia» del 25/11/2009

Tricase, anziani: corso di ginnastica dolce gratis


L’assessorato alle Politiche sociali e del lavoro in collaborazione con la UISP rende noto che nell’ambito dell’attività volta a migliorare e stimolare la capacità di autonomia degli anziani, creare occasioni di socializzazione e divertimento, ha predisposto un corso di “ginnastica dolce” rivolto alle persone anziane (uomini e donne) residenti nel comune che abbiano compiuto o che compiranno entro il 2009 il 60° anno di età. L’attività motoria è un buon metodo per migliorare la postura, i dolori alla schiena, riabilitare e tonificare i muscoli del corpo, garantendo così un maggiore benessere psico-fisico.

In merito l’assessore Claudio Pispero, che ha curato la realizzazione del progetto, dichiara: «Credo che un corso di ginnastica dolce», afferma l’assessore alle Politiche sociali e del Lavoro, «sia qualcosa di veramente salutare non solo dal punto di vista fisico ma anche e soprattutto dal punto di vista psicologico per i nostri anziani. Infatti, oltre a dare la possibilità a tanti anziani, soprattutto malati e allettati, di incentivare la propria attività motoria, questo corso offre anche una preziosa occasione di incontro e di svago, un motivo di socializzazione per persone che, magari, sono sempre chiuse in casa e non hanno altre occasioni di incontro e di confronto con i propri coetanei. Per questo, insieme al Sindaco Antonio Musarò e al consigliere Pasquale Scarascia, abbiamo voluto questa iniziativa dalla quale, credo di poter dire, inizia un nuovo corso di rilancio per tutta l’attività amministrativa del Comune di Tricase».

Il corso si svolgerà presso la palestra presso la Palestra Vittoria Dance in via Lorenzo Perosia nel periodo dicembre 2009-maggio 2010 e sarà strutturato in due appuntamenti settimanali di un’ora cadauna, nei giorni di mercoledì e venerdì e negli orari: 15.30/16.30 – 16.30/17.30 – 17.30/18.30.

Nuova ordinanza cani. Ecco le novità


Tricase - Fedele compagno di giochi e amico dell’uomo anche il cane dovrà fare i conti con la legge quando sgarra. A rispondere civilmente e penalmente del suo comportamento saranno i padroni e quanti occasionalmente li hanno in affido o li portano a passeggio. Previste infatti multe salate per i trasgressori che subiranno, a secondo delle circostanze, sanzioni pecuniarie che oscillano dai 25 fino ai 500 euro.

A seguito delle numerose segnalazioni e lamentele pervenute per l’inadeguata custodia e conduzione di cani, il comune di Tricase con l’ordinanza n° 140 del 12 novembre applica un giro di vite sul comportamento irresponsabile di alcuni padroni. Il provvedimento mira a assicurare la vivibilità delle aree pubbliche e garantire la sicurezza dei frequentatori e degli animali stessi.
Per tutti i titolari del cane infatti vige l’obbligo nelle aree urbane e nei luoghi aperti al pubblico di adottare alcune precauzioni: l’utilizzo della museruola e del guinzaglio, non più lungo di un metro e mezzo, anche per i cani di piccola taglia con caratteristiche proporzionate alla tipologia e alle sue dimensioni del cucciolo. Non ultimo, in tema di doveri, il divieto di introdurre i cani negli edifici comunali aperti al pubblico, nei cimiteri, nelle aree verdi e nei parcheggi. Inoltre per i padroni vi è l’obbligo di rimuovere le deiezioni dopo il fatidico bisognino sui suoli pubblici (strade, marciapiedi, zone verdi, pubbliche in genere e nelle zone attrezzate per bambini), provvedendo alla raccolta delle stesse in involucri chiusi.

Per quanto riguarda i cani da guardia, l’ordinanza vieta che questi siano lasciati liberi di scorazzare nelle abitazioni rurali e civili e nelle aziende, obbligando di custodirli in appositi recinti, legati da un apposita catena agganciata a una fune di scorrimento non inferiore ai 5 metri di lunghezza in maniera tale che questa tipologia di animali non possa arrecare danno a occasionali visitatori.

Oltre alla normativa varata, da qualche settimana è partita da parte dell’amministrazione tricasina l’iniziativa solidale Un cane per amico”. Alcuni cani, attualmente ospitati presso un rifugio convenzionato, possono, su richiesta, essere adottati. Per visualizzare le loro foto, basta visitare il sito del comune di Tricase o rivolgersi direttamente all’Ufficio Ambiente al numero telefonico 0833/543495.

domenica 22 novembre 2009

Chi ci capisce è bravo


Lo scorso 9 novembre è stato commemorato l’evento storico della caduta del Muro di Berlino. Sono passati vent’anni da quando è stata abbattuta la sottile “cortina di ferro”. Tuttavia c’è da chiedersi: ma le vecchie ideologie sono realmente finite?
Non del tutto. Del passato sono rimaste le antiche icone che abilmente i nostri politici riescono a mantenerle in auge, sempre vive nella nostra memoria. Alcune parole, stornelli, immagini ronzano ormai nella nostro testa perché frequentemente “citate” dai leader politici. In quest'epoca senza partiti – ora diventate delle entità evanescenti che fagocitano le tendenze del momento – il modo di intendere la politica non viene più acquisito dalle classiche scuole di formazione politica bensì ognuno ci mette del suo, dà quel non so che di “personale”.

Benvenuti nell’epoca dell’anticomunismo ma senza comunismo. Un’ottima televendita per intrattenere e acquistare i potenziali elettori. La parola “comunismo” è il lied di sottofondo di tutti discorsi del premier, dei suoi ministri, dei funzionari e dei suoi lacchè di turno. Eppure non c’è più. Ma serve nella strategia di propaganda per identificare “l’Altro”. Quelli del centrosinistra e non solo. Uomini di centro e perfino di destra come l’attuale Presidente della Camera, Gianfranco Fini, che attualmente non gode il favore del suo stesso partito per aver dichiarato sottovoce di non condividere l’ultimo ddl accorcia-processi.
Insomma è comunista tutto ciò che sta a “est” di Arcore, il “nuovo muro” che in Italia ha preso il posto di quello che stava a Berlino.

Da 15 anni a questa parte è nata una nuova categoria intellettuale: gli ideologi neo-anticomunisti (senza il comunismo). Con un linguaggio popolare, sanno cogliere aspetti del passato rimasti irrisolti, latenti e riportarli nel presente. Parole urlate, sempre più forte, secondo le regole del “politically uncorrected”.
Tra queste file ci sono nomi eccellenti. Come il ministro Gelmini il cui motto è: “ridurre gli sprechi e aumentarne l’efficienza dell’università e della scuola”. Ma la ministra appare mossa anche da un’altra preoccupazione: destrutturare il sistema di potere fondato sul ruolo dei professori ordinari. Ovvero disarmare i famigerati “baroni”. Ma non chiarisce però come dovrà diventare questa università in perenne riforma da 10 anni. Di certo abbiamo una costante. La diminuzione continua di risorse destinate all’università e alla ricerca. Prevista, puntualmente, anche da questa finanziaria. Con il rischio che, insieme ai baroni, affondi come un Titanic anche la nostra università, la meno finanziata di tutti i paesi dell’Ocse.
Un’altra figura è il ministro Brunetta. Un drago della comunicazione. Per i suoi argomenti ispira grande consenso. La sua missione è abbattere i “fannulloni” che vi si annidano pubblica amministrazione. Con l’intento di premiare i meritevoli. Peccato che abbia coniato un'etichetta onnicomprensiva e indelebile per chiunque lavori negli uffici pubblici destinato a una carriera da “fannullone”. Invece, i neo-anticomunisti, quelli sì che “lavorano sul serio”. Tutto ciò che è scuola, università, burocrazia è il regno della sinistra dove, si racconta, attinge ancora oggi i suoi consensi maggiori.

È su questa linea di confine che è stato costruita la barriera del neo-anticomunismo senza il comunismo. Il nuovo muro. Da una parte, a ovest, il mondo degli imprenditori e degli artigiani che producono, faticano, fanno. Dall’altra parte, a est, quelli che parlano, dicono, predicano. A spese dello stato. Da un lato i “fannulloni” e dall’altro i “fantuttoni”. I lavoratori “veri” contro gli statali, i maestri, i professori, i baroni, i giornalisti.

Bisogna ammettere che la bravura di Berlusconi sta nell’aver creato un radicato e consolidato sistema ideologico e propagandistico. Una vera e propria sovrastruttura marxiana rappresentata dall’industria culturale-mediatica che gli ha consentito di raccontare a proprio vantaggio una realtà “costruita”, cancellando tutto ciò che potesse ledere o mettere in dubbio la sua immagine. “Meno male che Silvio c'è” intonano i devoti. Senza di lui, così dicono i nove decimi dei mass media, le sciagure si accumulerebbero. Ma nonostante gli intoppi, il governo lavora e sostiene una situazione che senza di loro diventerebbe disperata. E qui parte la lista degli esiti miracolosi già realizzati e quelli ancor più straordinari a venire. Berlusconi è l'uomo-che-fa e che-ha-fatto-di-più-negli-ultimi-150-anni alla faccia del grande Alcide Gasperi o del lungimirante Camillo Benso Conte di Cavour.

E l’opposizione? È sempre più chic, sempre più salottiera e lontana anni luce dal mondo del lavoro. Non propone alternative e si perde in sciocche elucubrazioni teoriche. Una sinistra arrendevole e incapace di rifiutarsi al nuovo trend che considera la cultura inutile. E l’intellettuale una figura improduttiva. Anzi un’ingiuria.

Fonte:«Diciamo» n°80 anno III del 21.11.2009

venerdì 20 novembre 2009

Agricoltura, ecco come creare nuove imprese


IL CONVEGNO - Appuntamento alle 18.30 nella Biblioteca comunale di Tricase

Anche l’agricoltura può diventare un settore trainante per lo sviluppo economico del territorio. Un mestiere difficile quanto antico ma, se applicate le strategie giuste, può diventare più che proficuo. Specialmente per i giovani.

Questo è il tema dell’incontro che si terrà questa sera alle 18.30 presso la Biblioteca Comunale della città di Tricase. L’incontro promosso dagli assessorati alle Attività produttive e all’Ambiente, dallo sportello agricolo comunale “Cantiere Verde” e dalla Confederazione Italiana Agricoltori Lecce ha lo scopo di promuovere le opportunità professionali sul territorio in tema di finanziamenti agevolati per le imprese agricole singole, associate e società.

Interverranno al dibattito il sindaco, Antonio Musarò, Rocco Piceci, assessore alle Attività Produttive, Giuseppe Cazzato, assessore all’Ambiente, Giulio Sparascio, vicepresidente nazionale di Turismo Verde, Andrea Panico, tecnico dello sportello agricolo comunale e Vito Murone, presidente della C.I.A di Lecce.

In questa occasione saranno presentati rispettivamente i bandi regionali del “Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013”. In particolare saranno illustrati la Misura 112 - “Insediamento di Giovani Agricoltori” e il “Pacchetto Multimisura”. Progetti volti a favorire la realizzazione di progetti innovativi a sostegno della qualità e di una più forte presenza delle imprese sul mercato.
Nella riunione informativa si parlerà delle opportunità di finanziamento oggi disponibili per la creazione di nuove imprese in agricoltura a cui i giovani agricoltori possono usufruire nella prima fase di entrata a regime. Gli esperti si soffermeranno infatti sulla tipologia degli investimenti finalizzati al risparmio energetico, alla tutela dell’ambiente e del paesaggio, al miglioramento delle strutture e delle attrezzature necessarie per la lavorazione, trasformazione e commercializzazione del prodotto agricolo. L’obiettivo è sia di favorire lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie sia quello promuovere alcune iniziative tese a salvaguardare le risorse naturali e il paesaggio.

Il seminario è rivolto agli operatori del settore, agricoltori, imprenditori, professionisti e a quanti fossero interessati a intraprendere un’attività o volessero informarsi e aggiornarsi sulle ultime novità.

Fonte: «Nuovo Quotidiano di Puglia» del 25/11/2009

mercoledì 18 novembre 2009

Associazioni riunite per programmare il Natale


TRICASE - Appuntamento alle 19 nella Biblioteca Comunale

Si terrà questa sera alle ore 19,00 presso la Biblioteca Comunale, l’assemblea delle associazioni promossa dalla consulta e dall’assessorato alla Cultura e al Turismo. Durante l’incontro saranno discusse le principali attività di programmazione in vista delle imminenti festività natalizie, la metodologia di lavoro e l’illustrazione dei bandi regionali in scadenza il prossimo 30 novembre.

Un summit a cui sono invitate tutte le associazioni, anche quelle non ancora iscritte all’albo comunale. «Le associazioni sono fondamentali per la crescita di un territorio e fanno da filtro tra cittadinanza e amministrazione», prosegue l’assessore alla Cultura Nunzio Dell’Abate, «e con questa riunione si intende dare avvio a un cammino condiviso di progettualità e collaborazione. Siamo infatti aperti a qualsiasi proposta e suggerimento».

Tricase infatti è caratterizzata da una forte presenza di tessuto associativo dalle tipologie più disparate. Il confronto si svolgerà su due piani: se da un lato, si darà inizio a una serie di incontri per la programmazione dei lavori tra amministrazione, associazioni e consulta, dall’altro l’incontro sarà motivo di monitoraggio di tutto il territorio associazionistico con l’obiettivo di rendere partecipe alla vita cittadina le associazioni in procinto di costituirsi, invitandole a iscriversi all’albo comunale e a creare una community di scambio culturale e di intenti.

Nel corso del dibattito, saranno anche fissate insieme all’associazione dei commercianti le prossime iniziative natalizie volte sia a valorizzare le attività produttive sia a “far rivivere” le strade cittadine. In più saranno illustrati alcuni bandi regionali che l’amministrazione intende presentare alla cittadinanza attiva. In particolare saranno riproposte due attività: “Tricasecomics” e la manifestazione “Tricase in tutti sensi”. Per quest’ultima si ha intenzione di usufruire dei finanziamenti stanziati dall’assessorato del Mediterraneo della Regione Puglia nell’ambito del “Programma delle Attività culturali per il triennio 2007/2009 ai sensi dell’art.14 della L.R. 6/04” . Un’iniziativa che si vuole far estendere, facendo coinvolgere i territori circostanti.

Fonte: «Nuovo Quotidiano di Puglia» del 18/11/2009

martedì 10 novembre 2009

Uno sportello per le imprese


TRICASE -
Sarà istituito nel pomeriggio di oggi. Prende così il via il servizio di consulenza e informazioni per le società

Con l’esecuzione della delibera della giunta comunale n°71 del 26 marzo “Servizio di consulenza in materia di agevolazione per enti privati e pubblici – Determinazioni”, oggi lunedì 9 novembre alle 16.00 alle 19.00 presso l’Ufficio Relazioni con il Pubblico del Comune di Tricase nasce il servizio di consulenza e informazioni per chi fa e vuole fare impresa.

Il servizio è rivolto alle imprese dell’area comunale e fornisce informazioni e assistenza per le materie riguardanti le normative (provinciale, comunale, regionale) di natura agevolativa e finalizzata alle presidio di domande di agevolazioni finanziarie. Il servizio di assistenza sarà svolto dalla SO.IM Consulting Soluzioni d’Impresa S.r.l, incaricata dall’amministrazione comunale e in possesso della specifica professionalità e esperienza nel campo dei finanziamenti e delle agevolazioni finanziarie. I consulenti infatti forniranno la propria prestazione in maniera puramente gratuita e senza oneri sul bilancio comunale se non in termini di rimborso spese. Solo in caso di un ottenimento del finanziamento, l’impresa usufruitrice dovrà corrispondere un compenso alla stessa.

Un’iniziativa innovativa e voluta fortemente dall’ex assessore alle attività produttive, oggi con delega alle politiche del lavoro e di formazione, Claudio Pispero. «Un sostegno delle piccole medie imprese ma sopratutto per quegli artigiani i quali avranno la possibilità di poter usufruire delle risorse comunitarie, nazionali e regionali come supporto dello sviluppo economico e della propria attività produttive» dichiara l’assessore Claudio Pispero.

Fonte: «Nuovo Quotidiano di Puglia» del 09/11/2009

domenica 8 novembre 2009

Giardino d'Infanzia: «Ecco la nostra verità»


Il presidente Irene Morciano dell’associazione “Giardino d’infanzia Tommaso Caputo” in merito all’articolo pubblicato il 3 novembre precisa e rettifica alcuni aspetti che riguardano la vicenda “Tommaso Caputo” .

In primo luogo «il comune di Tricase non ha formulato ricorso al Tar contro un atto adottato dalla Tommaso Caputo, bensì contro la Determinazione del Dirigente Servizio Sistema Integrato Servizi Sociali n. 879 del 18 novembre 2008». Non solo. Bisogna puntualizzare che né il comune di Tricase né la Congregazione delle suore di Ivrea erano comproprietarie dell’immobile bensì «l’immobile apparteneva, come si evince da visura catastale, all’ente morale scuola materna Tommaso Caputo». Nello statuto della scuola era previsto che «il comune di Tricase doveva limitarsi a nominare due componenti il consiglio di amministrazione della ex Ipab che non rappresentavano il comune stesso, tannt'è che essi agivano senza vincolo di mandato».

Va sottolineato che è «la legge 15 del 2004 (e non 30 come erroneamente riportato nell'articolo) non "permetteva" ma imponeva la trasformazione delle Ipab in persone giuridiche di diritto privato specificando che le forme giuridiche consentite erano: l'associazione o la fondazione. In nessuna sua parte si fa riferimento a società, cooperative, imprese o altro. Inoltre l'intero iter di trasformazione è stato compiuto sotto la guida di "esperti" e funzionari della Regione».

La nota della presidente rileva che «è assolutamente falso che le reali intenzioni dell'associazione fossero finalizzate a porre in essere un'istanza per l'acquisizione della struttura formativa». «Non si comprende da quale atto si evinca questa volontà» come appare errato il riferimento al documento che «l'associazione "Giardino d'Infanzia Tommaso Caputo" ha inviato in data 7 maggio 2008 al comune di Tricase ed alla regione atto di delibera riguardo la proposta di acquisizione della struttura». «Vero è» - prosegue la nota - «che in quella data, come prescritto dalla legge n. 15/2004 ed allo scopo di ottenere il prescritto parere, l'associazione inviava al comune di Tricase, unitamente all'istanza di trasformazione i documenti che ne costituivano parte integrante. Il comune di Tricase non ha mai provveduto ad esprimersi in merito e non è vero che l'amministrazione comunale fosse "in piena crisi amministrativa", visto che si erano tenute da poche settimane le elezioni amministrative con il sindaco Musarò nel pieno delle sue funzioni».

«In ultimo, riteniamio doveroso precisare e sottolineare che il comune di Tricase non solo non ha mai "esperito tentativi per revisionare lo statuto" ma, a fronte della più totale disponibilità al confronto» - conclude la nota - «ancora in queste ultime settimane, abbiamo registrato totale chiusura ed incomunicabilità».

Fonte:«Nuovo Quotidiano di Puglia» del 8/11/2009

venerdì 6 novembre 2009

Il pozzo di S. Patrizio


“Nomen omen”, dicevano gli antichi romani. Il destino è racchiuso nei nomi. Niente di più vero come in quello che sta per nascere. La “Banca del Mezzogiorno” - che solamente a pronunciarla - richiama il ricordo della sciagurata esperienza della Cassa del Mezzogiorno.

Un buco nero capace di inghiottire migliaia di miliardi delle vecchie lire, lasciando in eredità impianti industriali scadenti, devastazione ambientale e disagio sociale. La banca del Sud «non sarà un carrozzone», parola di Giulio Tremonti. Ci crediamo. O meglio tentiamo di autoconvicerci. Ma chi è nato, cresciuto e “pasciuto” nella terra del Sud, sa bene che il flop di questa iniziativa è quasi dietro angolo. Il nuovo istituto potrebbe ripercorrere i vecchi schemi e sfociare in pericolose derive clientelari, producendo disavanzi e costi a carico della collettività. Non di meno potrebbe diventare un mezzo di gestione politica per ottenere aiuti economici.

Le cronache dei giorni scorsi raccontano che nell’ultimo consiglio dei ministri non è corso buon sangue. Dissidenti il ministro agli Affari regionali, Raffaele Fitto e il ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo che si aspettavano ben altro piano di investimenti probabilmente volto a favorire la vocazione turistica e agroindustriale tipica del Sud. Niente da fare, il ministro ha deciso così e basta. Anzi è convinto che la nuova banca «servirà a finanziare le piccole e medie imprese» e «lo Stato avrà il ruolo del socio promotore», sottoscrivendo una quota simbolica di minoranza. Ma la scommessa per Tremonti «è che cammini con le sue gambe».

La banca di Tremonti ha tutta l’aria di percorrere la strada battuta dal modello francese “Crédit Agricole”. Un colosso finanziario che di privato ha davvero poco ma che finora è risultato funzionante grazie alle facilitazioni fiscali e al trattamento estremamente benevolo in tema di antitrust e trattamento dei consumatori. Il nuovo istituto finanziario italiano sarà infatti una federazione di banche cooperative dove sarà chiesto il contributo di Poste italiane. Peccato che il nuovo colbertismo non potrà mai decollare perché i nei del sistema italiano sono tanti. Investire al Sud è più pericoloso rispetto al Nord perché le mafie si insidiano negli investimenti. In più non esiste un tessuto socio-economico adeguato in quanto la carenza di infrastrutture rallenta la circolazione delle merci e delle persone e naturalmente affossa l’attività imprenditoriale e della pubblica amministrazione, in larga parte risultata inefficiente e caratterizzata da sprechi.

Indubbio è il fatto che il Sud abbia bisogno di una fiscalità di vantaggio, ma questo poteva essere un obiettivo raggiungibile anche con gli istituti di credito già esistenti. Di banche al Sud ce ne sono state, eccome, ma di solito sono affondate una dopo l’altra a causa di un uso improprio delle pratiche e di gestioni anacronistiche. Prima fra tutti il Banco di Napoli e a seguire quello di Sicilia, istituti sprofondati a causa di conti in profondo rosso. Senza parlare delle erogazioni ricevute tempo addietro tramite la Cassa del Mezzogiorno e i fondi Fas. Anche se nel Meridione i finanziamenti non ne sono mai mancati, oggi come oggi non ci sono le condizioni giuste per farli fruttare.

La boutade del ministro «in questa banca non si parlerà inglese» sa solo di spot elettorale. Tremonti dimentica che i più accesi liberisti di lingua inglese sono stati i maggiori critici degli eccessi degli ultimi anni. L’attuale crisi finanziaria è nata dagli abusi che le banche hanno praticato per obbedire ai propri padrini. Non guardare le esperienze anglosassoni significa stoltamente applicare la politica dello struzzo. Molti temono che il nuovo progetto per il Sud se dovesse vivere grazie a sussidi pubblici, giustamente incapperebbe nel mirino dell’Ue poiché rappresenterebbe un elemento distorsivo alla concorrenza.

Ma c’è un altro rischio ben peggiore legato anch’esso all’Europa. Riguarda il debito pubblico. Lo Stato ha deciso di creare obbligazioni di scopo. Queste potranno essere emessi anche da altri intermediari finanziari. Ma se questi titoli saranno effettivamente garantiti dallo Stato, verranno assimilati a debito pubblico. E l’Europa dinnanzi a questo fatto non sarebbe tenera.

Di certo, la scelta di riproporre un modello fallimentare dandogli una mano di vernice non risolverà i problemi di credito nel Mezzogiorno. Gianbattista Vico avrebbe detto che sono “i ritorni della storia”. Ma la storia, spesso, non si ripete per analogie. E non è un caso se la nuova banca continua a essere pensata come la vecchia “Cassa per il Mezzogiorno”, piuttosto che alla innovativa “Crédit Agricole”.

Fonte: «Diciamo» , anno n° III, n° 79 del 07/11/2009

giovedì 5 novembre 2009

Nominata la Giunta l'Udc ne resta fuori


Tricase - Al secondo tentativo Antonio Musarò è riuscito a raggiungere il suo obiettivo. L’altra sera infatti, dopo una riunione-fiume con la sua maggioranza, il sindaco ha messo nero su bianco i nominativi della nuova giunta.
Cinque lunghi mesi alternati da altrettanti stati febbrili di consultazioni per arrivare all’assegnazione degli incarichi assessorili. Un atteso rimpasto che ha visto periodi di ferrato confronto fra le variegate forze politiche che compongono la maggioranza del centrodestra. Alla fine però è prevalso il buonsenso e dal comignolo della sede comunale è uscita la fatidica fumata bianca”.

Poche le novità rispetto alle indiscrezioni trapelate nei giorni scorsi. Dopo una lunghissima giornata è nata la “giunta Musarò” con alcuni segni particolari. Un Pdl pigliatuttoe l’esclusione dell’Udc dai banchi assessorili che rimane fuori dal cerchio e al momento offre il suo appoggio esterno tramite i suoi tre consiglieri.
Sette gli assessori nominati, ad interim l’urbanistica al sindaco. Antonio Scarcella, con delega alla bilancio e alla sanità, Rocco Piceci, con delega allo sviluppo economico e attività produttive, Claudio Pispero con delega alle politiche sociali e del lavoro e della formazione, Giuseppe Cazzato, con delega ai lavori e opere pubbliche e all’ambiente, Nunzio Dell’Abate con delega al turismo, allo sport e cultura, Ippazio Cazzato, con delega alla pubblica istruzione e infine Vito Zocco, con delega all’innovazione tecnologica e e-government. Per la carica del vicesindaco, nella stanza dei bottoni si mormora che probabilmente sarà affidata all’assessore Claudio Pispero.

Una crisi amministrativa iniziata a luglio e arrivata al suo culmine in queste ultime settimane. L’ennesima miccia a infuocare il clima tra Pdl e Udc è stata la revoca ufficiale delle deleghe del primo ottobre. Una questione che non è andata giù alla segreteria provinciale di Salvatore Ruggeri che con una comunicazione ufficiale ha precisato alla stampa:«nessun tipo di accordo con il Pdl locale». Voci di corridoio però vogliono che questa giunta abbia una scadenza: si annuncia all’orizzonte un altro rimpasto non prima degli accordi regionali per le prossime votazioni di marzo.

Di certo le fibrillazioni che hanno accompagnato la nascita di questo varo lasceranno il segno, soprattutto nei rapporti interni al Pdl e tra le varie anime che compongono la stessa maggioranza. Inutile comunque nascondere la sottile insoddisfazione dell’Udc per l’estromissione dei suoi rappresentanti dalle deleghe assessorili e per una giunta, che ai suoi primi vagiti, già dichiarano di condividere non per molto.

Nel frattempo alla notizia delle nomine, il centrosinistra dimostra tutto il suo disappunto. Carmine Zocco, consigliere di minoranza, biasima il metodo di governo e le componenti che lo costituiscono perché «abbarbicati alla contesa di poltrone e ai diktat di Fitto e dei dirigenti del centrodestra». Ma la disapprovazione aumenta da parte del Pd per ragioni programmatiche: «quest’amministrazione, a un anno e mezzo dal suo insediamento, non ha assolutamente fatto nulla» prosegue il consigliere Zocco «e chi ne fa le spese, purtroppo, è l’intera comunità della città di Tricase».

Fonte: «Nuovo Quotidiano di Puglia» del 05/11/2009

domenica 1 novembre 2009

L'Udc smentisce il sindaco:«Con noi nessun accordo»

Doccia Fredda dopo l'annuncio di Antonio Musarò. E anche il Pd critica la situazione di stallo

Giornata nera per il sindaco di Tricase, Antonio Musarò puntellato da più parti: dall’Udc, componente politica della sua maggioranza , e dal centrosinistra tricasino, oggi attuale opposizione. Un pomeriggio di fuoco, quello di ieri, sviluppatosi a colpi di comunicati stampa al vetriolo.

Giunta sì o giunta no? Un nodo a cui non è previsto dare risposta – malgrado i buoni propositi annunciati ieri dal sindaco. La revoca della deleghe avvenuta ieri con il provvedimento n°22 non è andata proprio giù al partito dello scudocrociato. Infatti nel tardo infatti la segreteria provinciale di Salvatore Ruggeri con una comunicazione ufficiale ha dissipato le voci, precisando alla stampa che non è stato «siglato nessun tipo di accordo con il Pdl locale». Dunque non c’è nulla di certo, anzi la proposta di riproporre la vecchia giunta del 26 settembre – a quanto pare – non sta affatto bene.

Ma le recriminazioni proseguono anzi si denota una sottile insoddisfazione riguardo alle decisioni delle ultime ore prese dal sindaco di Tricase sulla revoca delle deleghe. Il ritiro della nomina al candidato di centro, Bartolo Esposito ex assessore al bilancio – non è affatto piaciuto. «Che il Sindaco abbia dimostrato di essere in uno stato di confusione politica» - prosegue il comunicato della segreteria provinciale dell’Udc - «è testimoniato dalle motivazioni contenute nel provvedimento di revoca della sua Giunta, nel momento in cui afferma che doveva “assicurare con urgenza un governo alla città quanto più possibile condiviso dalle forze politiche di maggioranza”».

Il continua via vai, i capovolgimenti devono aver spazientito il partito dello scudocrociato che è convinto che questo genere di situazione «non depone bene né per la sua immagine né per quella dell’amministrazione Comunale». Insomma l’Udc punta i piedi e alza la voce, facendo ricordare che al pari del Pdl «è stata la forza politica che ha concorso alla vittoria delle elezioni comunali». Tuttavia nella comunicazione ufficiale non si parla di nessuna uscita dal consiglio comunale anzi viene confermato il pieno appoggio alla maggioranza.

Ma la tirata d’orecchie avviene anche da parte del Pd che non rimane a guardare. Il centrosinistra biasima l’attuale paralisi amministrativa in cui imperversa la città Tricase e non perde tempo a disapprovare l’ultimo “colpo di scena” nel quale il sindaco Musarò ha revocato gli assessori nominati lo scorso 1° ottobre.
Il j’accuse piddiano si basa su due punti. In primo luogo viene criticato il primo cittadino per il mancato annuncio, nell’ultima seduta consiliare del 14 ottobre, dei componenti della giunta, sostenendo di «aver contravvenuto a un suo preciso dovere istituzionale». E in secondo luogo biasima la posizione della maggioranza abbarbicata - a suo dire - alla contesa di poltrone e «ai diktat di Fitto e dei dirigenti del Pdl». Un “prezzo” troppo alto che, secondo il centrosinistra, espone la «comunità al ridicolo» e mette al repentaglio il bene della città in un momento di acuta crisi economica e sociale.

Finora nessuna replica dall’ufficio stampa del sindaco Musarò che domani promette una comunicazione ufficiale in risposta ai due punti di vista dei differenti partiti. Musarò, comunque venuto a conoscenza delle accuse del Pd, anticipa le sue posizioni sostenendo che «la mancata comunicazione in consiglio è dovuta al fatto che la giunta non era completa» e aggiunge riguardo alla questione di ingerenze esterne «di non esserci nessun veto, nessun diktat come la sinistra vuole sostenere. Le decisioni finali spettano solo a me».

Fonte:«Nuovo Quotidiano di Puglia» del 01/11/2009

Il Tar blocca la privatizzazione dell'asilo

ACCOLTO IL RICORSO DELL'AMMINISTRAZIONE COMUNALE CONTRO L'ASSOCIAZIONE DI ASSISTENZA ALL'INFANZIA CHE GESTISCE LA SCUOLA MATERNA

Tricase – Tutto da rifare. Il TAR di Lecce risponde negativamente all’associazione “Giardino d’infanzia Tommaso Caputo” che gestiva l’omonimo asilo di via Diaz, dando invece ragione all' attuale amministrazione comunale contraria alla privatizzazione della scuola materna, il cui valore patrimoniale si aggira oggi intorno ai quattro milioni di euro.

«Censure di carattere formale nei riguardi del procedimento di adozione» - afferma la sentenza n. 436 del 2009. In breve, il tribunale amministrativo blocca per difetto procedurale dell’iter burocratico la trasformazione della scuola materna “Tommaso Caputo” – da azienda pubblica in azienda privata. Il motivo, secondo i magistrati, è dovuto al fatto che è mancato il parere della gestione comunale, che dal lontano 1933 ne risultava non solo comproprietaria insieme alla Congregazione delle Suore d’Ivrea ma da circa un anno era stata ingiustamente estromessa dal Consiglio di amministrazione dell’ente educativo.

Galeotto fu un volantino - su cui ancora oggi pende una denuncia contro ignoti - diffuso su tutte le principali strade di Tricase. Il manifesto contestava la “svendita impropria” della scuola materna e allo stesso tempo sottolineava, in seguito alla determina n°879 del 2008, le reali intenzioni dell’associazione. Il 18 novembre 2008, mentre la Giunta Regionale aveva approvato la proposta di atto costitutivo e di statuto dell’associazione, quest’ultima si avviava a porre un’istanza per l’acquisizione della struttura formativa. L’intera azione dell’associazione si basava sulla legge regionale n°30 del settembre 2004 che permetteva a tutte le IPAB, ovvero a tutte le aziende pubbliche di servizi volti alla persona, la possibilità di trasformarsi in persone giuridiche private (società, cooperative, imprese ecc.).

Detto fatto. Una volta costituita, in data 7 maggio 2008 l’associazione “Giardino d’infanzia Tommaso Caputo” invia al Comune di Tricase e alla Regione il solo atto di delibera riguardo la proposta di acquisizione della struttura. Il Comune, in piena crisi amministrativa, fa trascorrere i trenta giorni e con il silenzio/assenso permette il conseguimento dell’adozione sotto forma privata dell’asilo nido, senonché la Regione nota un difetto di forma perché la domanda risulta incompleta.
Pertanto, chiede l’istituzione di nuova istanza con la delibera di proposta e la documentazione consistente la pianta organica del personale e la situazione economica-finanziaria effettiva dell’ente educativo. Un mese più tardi l’associazione provvede a fornire tutti i documenti necessari, dimenticando, però, di inviarli nuovamente al Comune, che avrebbe, a sua discrezione, potuto pronunciarsi e formalizzare il suo parere con un atto pubblico.

La trasformazione in associazione privata con l’esclusione del ente comunale tra i soci fondatori non era affatto condivisa né dall’opinione pubblica né, in particolare, dal consigliere di maggioranza Mario Turco e dall’assessore Antonio Scarcella. Dopo il vano tentativo di revisionare il nuovo statuto, il comune ha deciso di fare ricorso al TAR.

Un anno dopo la sentenza: è stata revocata l’istruttoria della determinazione dirigenziale del 18 novembre poiché gli amministratori non sono stati messi in condizione di esprimersi.

Fonte:
«Nuovo Quotidiano di Puglia» del 03/11/2009

Il sindaco ha revocato i suoi assessori. «Pace fatta, ritorna la vecchia Giunta»



Tricase - Dietrofront da parte del sindaco Antonio Musarò. Il primo cittadino nella giornata di ieri con provvedimento n° 22 revoca le deleghe affidate agli ex assessori nominati il primo ottobre attraverso un comunicato diffuso alla stampa. Perdono le cariche rispettivamente Bartolo Esposito – con delega al bilancio, Rita Scolozzi – con delega ai servizi sociali, Rocco Piceci – con delega alle attività produttive, Nunzio Dell’Abate – con delega alla cultura e al turismo e Vincenzo De Ruberto – con delega ai lavori pubblici.

E chi prospetta un nuovo toto-assessori con i relativi pronostici dovrà ben presto rinunciarci. Malgrado nessuna reazione ufficiale da parte dei revocati, le chiacchiere da bar, il “si dice”, e il “si racconta” sono ormai ricordi del passato e si passa finalmente ai fatti. Dopo aver lasciato l’intera cittadinanza con il fiato sospeso – le ultime dichiarazioni del sindaco Musarò sono più che positive: finisce la paralisi amministrativa e si riparte con il vecchio assetto elettorale.
Ritorna la vecchia giunta – parola di Antonio Musarò. Nessuno escluso. Rientrano all’ovile: Tony Scarcella, Ippazio Cazzato e Claudio Pispero. Ma per tutti è prevista una rimodulazione delle deleghe.

«La crisi è terminata perché è avvenuto un chiarimento tra le mie componenti partitiche, in particolare tra Udc e Pdl» afferma il primo cittadino. Dunque pace fatta e niente più pretese assessorili da parte dello scudo crociato.

Una crisi amministrativa iniziata a luglio e arrivata al suo culmine nel mese di ottobre. Lo sviluppo e le dinamiche di questo stallo fanno pensare che la causa di queste discordie non siano dovute ai personalismi tra assessori quanto alle influenze e agli appoggi dei consiglieri di maggioranza. Ma l’outing di Musarò prosegue, dichiarando di «aver aderito al partito della Pdl». L’affiliazione al partito del primo cittadino condizionerà anche alcune scelte programmatiche. Ora c’è da chiedersi a chi toccherà la funzione di vicesindaco. Indiscrezioni vogliono che la nomina ricadi su Giuseppe Cazzato, ex assessore all’ambiente, componente della Pdl e ultimo uomo di fiducia del sindaco di Tricase.

Fonte: «Nuovo Quotidiano di Puglia» del 31/10/2009