giovedì 31 maggio 2012

CINA. Weibo, un codice etico a punti limiti alla libertà di espressione

Le pressioni delle autorità cinesi sul microblogging hanno indotto il gigante asiatico ad applicare un nuovo sistema restrittivo nella messagistica tra gli utenti. Nelle condizioni di uso, ogni iscritto dovrà rispettare un insieme di norme etiche, pena la cancellazione dell'account

"NON DIFFONDERE e pubblicare informazioni false, non lasciare commenti offensivi, non opporti ai principi fondamentali della Costituzione cinese, non rilevare i segreti di Stato, non minacciare l'onore della Cina, non promuovere sette o superstizioni, non organizzare manifestazioni di massa illegali, non raggirare con nuovi metodi le regole qui indicate". È la censura, il nuovo codice comportamentale nelle condizioni di uso di Weibo, il microblogging più grande della Cina che ha più di 300mila iscritti. L'iniziativa, secondo quanto riporta la Bbc, è stata presa dal servizio Sina Corp dopo una serie di critiche da parte delle autorità cinesi su indiscrezioni 'infondate' postate da alcuni utenti.

Condotta a punti. Tra le novità introdotte anche uno 'score' di 80 punti. Il punteggio aumenta se l'iscritto aderisce ad attività promozionali, diminuisce, invece, in caso di infrazione delle regole. Sotto un certo limite, scatta infine l'avviso: la cancellazione del proprio account. Tuttavia, i più indisciplinati potranno rientrare nel social network e riottenere il proprio punteggio inziale, solo se rispetteranno, almeno per due mesi consecutivi, il codice di condotta.

Weibo in Cina. Nel 2011 l'uso del twitter cinese è quadruplicato rispetto all'anno precedente. Più della metà degli utenti della Repubblica popolare cinese ricorre al web per avere notizie e diffondere il proprio punto di vista. Con il boom di internet, la rete è diventata una potente arma di denuncia della corruzione del paese.

Le autorità hanno criticato le false notizie diffuse attraverso microblog quali l'assassinio del leader nordcoreano, Kim Jong-il e il tentativo di un colpo di stato militare per rovesciare la presidenza cinese di Hu Jintao. Così i leader cinesi, temendo di perdere il controllo dell'informazione, hanno iniziato a far pressioni e costringere a siti come quello di Weibo di inserire nuove normative comportamentali.

Fonte: La Repubblica.it del 28 maggio 2012

mercoledì 30 maggio 2012

LA SENTENZA. Ex presidente della Liberia Taylor condannato a 50 anni di carcere

Colpevole per 11 capi d'accusa per favoreggiamento e aiuto dei ribelli durante il conflitto in Sierra Leone. È il primo ex capo di Stato ad essere condannato da una corte internazionale per crimini di guerra e contro l'umanità dalla seconda guerra mondiale

Charles Taylor, l'ex presidente liberiano
LEIDSCHENDAM - L'ex presidente della Liberia, Charles Taylor, è stato condannato a 50 anni di reclusione dal tribunale speciale colpevole di crimini contro l'umanità e di guerra durante il conflitto in Sierra Leone. Taylor era accusato di aver armato i ribelli nella guerra civile tra il 1991 e il 2002. Secondo i giudici, l'uomo "non fu solo un fornitore di armi o un finanziatore", ma piuttosto "l'artefice di uno dei capitoli più sanguinosi della storia dell'invasione di Freetown", la capitale del paese africano che confinava con la Liberia.

Il processo all'ex presidente liberiano era iniziato nel gennaio del 2007. La pubblica accusa aveva chiesto lo scorso 3 maggio una condanna ad 80 anni di carcere, sottolineando "l'enormità" dei crimini commessi dall'imputato. I suoi legali avevano ritenuto la richiesta "eccessiva" e per questa ragione avevano domandato che il loro assistito non venisse condannato all'ergastolo.

Presidente della Liberia dal 1997 al 2003, è stato arrestato nel 2006 in Nigeria. Già il mese scorso, il tribunale l'aveva giudicato colpevole di undici imputazioni di crimini contro l'umanità e crimini di guerra - fra cui stupri, omicidi e saccheggi commessi fra 1996 e 2002 in Sierra Leone - per aver garantito assistenza logistica e sostegno ai ribelli del Fronte rivoluzionario unito (Ruf) che si macchiarono dell'uccisione di decine di migliaia di persone e arruolarono bambini soldato durante la guerra civile della sierra leone (1991-2001). In cambio del sostegno, Taylor riceveva "diamanti" raccolti da schiavi. Secondo l'accusa, l'ex capo di stato liberiano "aiutò e incoraggiò" una campagna di terrore volta ad ottenere il controllo della Sierra Leone con l'obiettivo di mettere le mani sui suoi diamanti, durante un conflitto civile costato 120mila morti e contrassegnato anche da numerosi atti di cannibalismo e mutilazioni.

Nonostante la sentenza, l'uomo però continua a dichiararsi innocente ed è molto probabile che presenterà  ricorso. Secondo la Bbc, il processo d'appello potrebbe durare fino a sei mesi. Taylor è il primo capo di stato africano condannato dalla giustizia internazionale dai processi di Norimberga contro i nazisti dopo la Seconda Guerra mondiale.

fonte: La Repubblica.it del 30 maggio 2012

LO STUDIO. Cnel, oltre 10mila cervelli in fuga. Ma c'è il boom di infermieri rumeni in Italia

Secondo la ricerca, Germania, Gran Bretagna e Svizzera sono le mete scelte dai giovani professionisti italiani per trovare un'occupazione. Ciononostante l'Italia risulta essere polo attrattivo per lavoratori stranieri (da Romania, Spagna e Germania) con una formazione medio bassa

ROMA - Medici, avvocati e architetti in fuga all'estero per trovare lavoro. Sono oltre 10 mila i professionisti che tra il 1997 e il 2010 si sono trasferiti stabilmente in altri paesi europei. Circa 4mila persone vivono in gran Bretagna, 1500 scelgono la Svizzera e  poco più di 1000 persone optano per la Germania. Lo conferma l'indagine del centro studi del Forum nazionale dei Giovani in collaborazione con il Cnel.

I lavoratori altamente qualificati che lasciano l'Italia sono medici (2640), insegnanti delle scuole superiori (1327), avvocati (596) e architetti (214). Tuttavia il Belpaese è un polo di attrazione per chi arriva dall'estero. Il saldo tra gli arrivi e le partenze è positivo per circa mille unità. Tra il 2007 al 2010 sono arrivati in Italia professionisti rumeni (5125), spagnoli (1306) e tedeschi (1030). In genere, la loro qualifica è medio-bassa: la maggior parte sono infermieri (6531).

Le difficoltà. Per i lavoratori altamente qualificati lasciare il proprio paese non è una passeggiata. Secondo il Cnel, i principali ostacoli sono la libera circolazione in Europa, il riconoscimento dei titoli, l'omogeneità dei percorsi formativi. I professionisti più agevolati nella mobilità Ue sono i medici e gli architetti. Le maggiori difficoltà le incontrano psicologi e giornalisti; seguono notai, commercialisti, consulenti del lavoro e avvocati. Secondo l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) l'Italia risulta avere
una regolamentazione tra le più complicate in Europa. Peggio solo la Slovenia, la Turchia e il Lussemburgo.

Professionisti over 50.Tra gli oltre 2 milioni di iscritti agli ordini professionali, appena il 9,4% ha meno di 30 anni. Nell'indagine, un notaio su due ha più di 50 anni e quasi tre medici su quattro sono over 45. Ci sono più giovani nella categoria dei giornalisti e degli avvocati: oltre il 60% ha meno di 45 anni.

fonte: La Repubblica.it del 30 maggio 2012

lunedì 28 maggio 2012

IL CASO.Bahrain, libero l'attivista Nabeel Rajab. Divieto di espatrio, accuse all'Iran

Il tribunale ha disposto il rilascio del più noto esponente del movimento di difesa dei diritti umani del paese. Dovrà pagare una cauzione di circa 800 dollari, divieto di espatrio. Continuano le condanne di attivisti accusati di complottare con agenti iraniani contro la monarchia sunnita. Un mese per la blogger Zainab al-Khawaja

L'attivista Nabeel Rajab
MANAMA - Il più famoso attivista per la difesa dei diritti umani in Bahrain, Nabeel Rajab, è stato liberato su cauzione. Lo conferma il suo avvocato, Mohammed al-Jishi, precisando che l'attivista dovrà pagare una multa di 300 dinar (circa 800 dollari) e non potrà lasciare il paese. "Il caso è ancora in corso. Non c'è ancora nessuna sentenza. Attendiamo la prossima udienza, il 17 giugno", ha dichiarato il legale da Manama.


VIDEO - Le prime parole di Nabeel dopo il rilascio
LE FOTO - Manama, le foto del rilascio di Rajab 


Nabeel Rajab è il fondatore del Centro per i diritti umani in Bahrain. Salito alla ribalta lo scorso anno quando è diventato uno dei personaggi più rappresentativi dell'opposizione sciita e protagonista delle proteste di piazza organizzate contro la dinastia sunnita, Al Khalifa, che governa in minoranza sul piccolo regno del Golfo. Con 140mila seguaci su Twitter è uno dei più noti attivisti online. Gli sciiti lamentano di essere stati a lungo emarginati dalla vita politica ed economica e accusano la monarchia di non aver mai voluto attuare le riforme necessarie a democratizzare il Bahrain. Ogni giorno il principale partito d'opposizone al-Wefaq organizza manifestazioni in tutto paese per chiedere le dimissioni del regime del re Hamad bin Issa al-Khalifa.

Le accuse. "Sono stato arrestato a causa delle mie attività. Continuerò comunque a rivendicare il diritto alla libertà di parola e difendendo i più deboli", ha detto Rajab lasciando la stazione di polizia dove ha firmato i documenti per il suo rilascio. Dopo l'intervista in tv con il fondatore di Wikileaks, Julian Assange, l'uomo era stato arrestato lo scorso 5 maggio all'aeroporto internazionale della capitale.
Opzioni
Due sono le accuse contro l'attivista. La prima è di aver insultato con quattro tweet il ministero dell'Interno per non aver effettuato indagini adeguate contro le recenti repressioni di migliaia di civili. La seconda è di essere il fautore delle manifestazioni illegali che potrebbero costargli, secondo il suo avvocato, due anni di carcere. In un recente incontro del Consiglio dei Diritti umani delle Nazioni Unite, a Ginevra, alle autorità del Bahrain era stato chiesto di rilasciare tutti i prigionieri politici, tra cui anche Nabeel Rajab. "Le accuse contro Nabeel Rajab sono il tentativo di mettere a tacere una delle personalità più influenti del governo del Bahrain", aveva detto Joe Stork, responsabile dell'Osservatorio dei Diritti umani per il Medio Oriente.

Molti attivisti ancora in prigione. Resta invece ancora in carcere la giovane Zainab al-Khawaja, condannata a un mese di reclusione per aver partecipato a una protesta antigovernativa e per aver opposto resistenza a una poliziotta. Figlia di Abulhadi al-Khawaja, noto attivista in Bahrain per i diritti umani che oggi ha deciso di interrompere lo sciopero della fame dopo la notizia del rilascio di Nabeel. Al-Khawaja, aveva iniziato la protesta in seguito alla condanna all'ergastolo emessa nei suoi confronti da un tribunale militare nel giugno scorso. Secondo i dissidenti, l'uomo era sopravvissuto solo perché le autorità penitenziarie lo obbligavano al nutrimento forzato.

Scontro Iran-Bahrain. I regnanti del Bahrain accusano Teheran di fomentare le rivolte per affermare la supremazia sciita ma il governo di Ahmadinejad nega ogni coinvolgimento. Il ministero degli Esteri dell'Iran ha respinto le voci secondo cui il paese avrebbe partecipato a un complotto per rovesciare la monarchia sunnita. Lo riferisce l'agenzia iraniana Mehr, citando le parole del portavoce, Rahmin Mehmanparast: "Teheran non 'interviene' negli affari interni del Bahrain. Invitiamo Manama a considerare invece le "richieste del popolo", piuttosto che accusare altre nazioni come l'Iran".

Ieri intanto il regno del Golfo ha condannato otto persone a pene detentive fino a 15 anni per avere organizzato presunti attacchi contro l'ambasciata saudita e il Ministero dell'Interno e per avere cospirato con sospetti agenti iraniani per spodestare la dinastia sunnita al potere in Bahrain.

fonte: La Repubblica.it del 28 maggio 2012

sabato 26 maggio 2012

ATOMICA. Iran, trovato livelli di uranio al 27%. Aiea: "Superiore ai limiti consentiti"

Un rapporto dell'Agenzia dell'energia atomica denuncia l'aumento della produzione di materiale arricchito. Si teme che il governo iraniano fabbrichi molto presto un ordigno nucleare. La Repubblica islamica respinge le accuse, sostenendo che il suo programma nucleare ha esclusivamente uno scopo pacifico
I colloqui tra Iran e il gruppo dei "5+1" a Baghdad

TEHERAN - Rinvenute tracce di uranio arrichito al 27 per cento nell'impianto nucleare di Fordow, in Iran. Lo confermano i risultati dei campioni prelevati lo scorso 15 febbraio dall'Agenzia internazionale per l'Energia atomica (Aiea). Secondo il rapporto, l'Iran avrebbe aumentato la propria capacità di produrre materiale nucleare "sensibile", installando centinaia di nuove centrifughe per l'arricchimento dell'uranio nel sito sotterraneo. I timori dei tecnici è che la Repubblica islamica possa, entro un periodo breve, costruire la bomba atomica. L'Iran, tuttavia, ha respinto le accuse, sostenendo che non solo il suo programma nucleare ha esclusivamente uno scopo pacifico, ma ha spiegato che l'elevata percentuale di uranio non è stata intenzionale e ha, perciò, solo delle motivazioni tecniche.

Il rapporto. La scoperta dell'Aiea è stata annunciata all'indomani dei colloqui di Baghdad tra Teheran e il cosiddetto 5+1, che Mosca aveva definito "costruttivi" malgrado rimangano "significative differenze" fra le parti. L'ultimo livello di arricchimento dichiarato dall'Iran era poco al di sotto del 20%, un risultato decisamente inferiore al 90% necessario per la fabbricazione dell'atomica. Gli esperti dell'Aiea insistono nell'avere accesso anche al sito di Parchin, dove sono state provati missili in grado di ospitare testate nucleari. Lunedì scorso, l'Aiea e Teheran aveva trovato un compromesso che avrebbe permesso agli ispettori internazionali di visitare
i siti e vagliare i documenti. Tuttavia l'accordo non era ancora stato firmato dalle parti.

Le divergenze. "Non abbiamo intenzione di fermare l'arricchimento dell'uranio al 20 per cento". Così ha commentato l'ayatollah ultraconservatore iraniano Seyyed Ahmad Khatami nel corso del sermone del venerdì a Teheran. Khatami, riferendosi alle forze occidentali, ha detto: "Abbiamo infatti dato l'autorizzazione di controllare i nostri siti nucleari. Inoltre la nostra Guida Suprema, l'ayatollah Ali Khamenei, ha esplicitamente sottolineato che l'Iran non è alla ricerca di una bomba atomica. Cosa vogliono di più?". Le sue dichiarazioni sono state rilasciate solo dopo che non era stato raggiunto l'accordo tra Teheran e il gruppo '5+1'. L'ostacolo è dato principalmente dal fatto che, mentre Teheran chiede la sospensione delle sanzioni economiche, il gruppo '5+1' non intende chiederne la revoca se prima l'Iran non frenerà l'arricchimento dell'uranio.
I colloqui comunque riprenderanno il 18 e 19 giugno a Mosca.

fonte: La Repubblica.it del 25 maggio 2012

LA SENTENZA. Facebook ko contro il clone porno. "Non lede i diritti del social network"

Battuta di arresto nella battaglia legale che Zuckerberg  sta conducendo contro furbetti della rete: un giudice Usa ha dato ragione al gestore norvegese di un sito hard che aveva utilizzato nel suo indirizzo il sito il prefisso "Face" e copiato alcune delle funzionalità del più grande social network del mondo

MENLO PARK - Sono giorni difficili per Mark Zuckerberg. Non solo in Borsa. Il social network più grande del mondo perde anche in tribunale. Un giudice statunitense ha stabilito che il sito pornografico norvegese FacePorn non lede i diritti del social network più famoso. E così il prefisso "Face" può essere usato per caratterizzare il nome di un sito che si dedica alla socializzazione a sfondo pornografico.

Faceporn è un social network in cui sono presenti video a luci rosse. Per gli utenti iscritti c'è la possibilità di commentare i contenuti attraverso il pulsante 'Like', tipico del social network. Il nome scelto da questi siti è un evidente richiamo a Facebook. Gli operatori norvegesi hanno tratto ispirazione per il modo di funzionamento e per l’interazione degli utenti. L'allusione a Facebook ha mandato su tutte le furie il cofondatore, Mark Zuckerberg. Nella querela, che risale a circa due anni fa, si chiedeva al sito norvegese la cessione del dominio e il pagamento delle spese processuali per la presunta violazione del marchio "Face" e per alcune funzionalità molto simili a quelle presenti sul social network.

Il giudice Jeffrey White ha dato però torto a Zuckerberg. Alla base della sentenza ci sarebbe una questione legata alla giurisdizione. Il sito FacePorn, essendo norvegese, non avrebbe infatti offeso né leso nessun cittadino californiano, essendo stata la denuncia presentata a una corte statunitense. Per questo motivo, il sito con i contenuti per adulti, al momento, potrà continuare a utilizzare il proprio dominio e le funzionalità già attive. Secondo alcune indiscrezioni, due sarebbero le possibili mosse per Facebook: fare causa in Norvegia, facendo valere le proprie ragioni oppure cercare un accordo.

Da sempre il gigante californiano rivendica l'esclusiva sull'utilizzo del prefisso "Face". Tant'è che Zuckerberg sta cercando di ottenere la registrazione del brand per evitare che altri concorrenti lo utilizzino. Allo stesso modo il cofondatore è ricorso in tribunale in difesa del suffisso "book", denunciando vari siti come Shagbook, Teachbook e Lamebook. La battaglia continua.

fonte: La Repubblica.it del 25 maggio 2012

IL CASO. "Io, innocente, in prigione nel Bahrain". Su Twitter l'atto di accusa di un'attivista

La donna, di cui non si aveva notizia da giorni, scrive una lettera in cui fa sapere di essere detenuta in carcere dalle autorità locali. E non solo condanna il sistema giuridico del Paese ma denuncia gli abusi continui che subiscono i dissidenti


MANAMA - Una lettera appassionata, dolorosa, di dura denuncia, divisa in frasi da 140 caratteri su Twitter. Sull'account della famosa attivista Zainab al-Khawaja, @AngryArabiya, silenzioso da parecchie settimane, ieri sono cominciati a uscire i misteriosi tweet con l'avvertimento: "Non sono Zainab, lei è in carcere e mi ha pregato di far uscire questa lettera". Probabilmente il marito dell'attivista, o qualcun'altro a lei vicino in possesso delle sue password, ha informato le migliaia di follower della sorte della giovane donna e delle sue parole di denuncia, e di umana sofferenza lontana dalla sua bambina. Zainab spiega di essere stata arrestata dalle autorità locali con l'accusa di aver commesso una serie di reati, tra cui l'aggressione a un poliziotto. Nella missiva, la donna non solo si dichiara innocente ma denuncia gli abusi che subiscono i dissidenti delegittimando anche l’attuale sistema legale vigente nel paese.

FOTO Il J'accuse di al Khawaja 

Zainab al-Khawaja (foto di Connor McCabe)

La lettera. Nel documento, al-Khawaja - figlia del famoso Abdulhadi al-Khawaja, leader del movimento di protesta antigovernativo nel Bahrain, da mesi in sciopero della fame e in questi giorni comparso in tribunale in sedia a rotelle - ammette il desiderio di uscire dal carcere per poter riabbracciare la sua piccola
di due anni. Tuttavia il solo pensiero di scendere a compromessi con le autorità del Bahrain la fa desistere. Motivo? Non pregiudicare la causa democratica per il suo paese e il sacrificio dei tanti compagni uccisi barbaramente con sentenze sommarie.

"Sì, sogno di mia figlia, mentre dormo, quando sono sveglia. Ma so già che se fossi da lei, non mi darei pace", dice la donna nella lettera. Poi riferendosi a un collega attivista che ha visto morire, Zainab scrive: "Un uomo innocente è stato condannato a morte in un processo che è durato meno di 15 minuti, senza avvocato e senza l'appoggio dei suoi familiari". E la sentenza è stata eseguita immediatamente.

La situazione in Bahrain. Il rapporto di una commissione internazionale governativa ha confermato l'uso diffuso della tortura nelle carceri del paese, così come gli abusi compiuti da parte delle forze di sicurezza. E nonostante l'esecutivo abbia condotto una serie di riforme, gli attivisti ribadiscono che poco o nulla è cambiato.

"Il mio avvocato mi ha detto che l'ultima volta il giudice avrebbe potuto considerare il mio rilascio se fossi stata in aula. Ora crederà che alla prossima udienza io ci sarò. Questa affermazione non ha alcun peso per me se pronunciata da un magistrato che sta a capo di un processo politico del tutto ingiusto. Ciò che cerco, in realtà, non è lasciare il carcere. Il mio caso è simile a quello di centinaia di innocenti prigionieri politici in Bahrain. Il mio rilascio, senza di loro, non significa niente per me", conclude Zainab nella lettera.

Le accuse di al-Khawaja escono proprio nel giorno in cui il Bahrain ha fatto sapere che terrà in considerazione le raccomandazioni delle Nazioni Unite sui diritti umani. Il Palazzo di vetro chiede alla monarchia sunnita di abbandonare la tortura, di rilasciare i prigionieri politici e di aderire alla Corte penale internazionale.

Fonte: La Repubblica.it del 24 maggio 2012

martedì 22 maggio 2012

PERSECUZIONI. Uganda, dove Nantale rischia la morte perché gay

I sostenitori di Nantale in protesta
Attualmente la donna, fuggita sei anni fa dal suo paese, si trova reclusa in Svezia e ora rischia di essere rimandata nel suo paese, dove gli omosessuali rischiano 14 anni di carcere e in Parlamento si sta discutendo se praticare la pena di morte. Secondo le autorità di Stoccolma al momento la donna "non è in pericolo di vita", dunque può essere espulsa

STOCCOLMA - Perseguitata perché omosessuale. Ora rischia di essere rimpatriata e torturata nel suo paese, in Uganda. È la storia di Nantale Prosscovia, una donna fuggita sei anni fa, dopo che le autorità locali avevano scoperto che aveva una relazione con una donna. Bandita dalla città, con un'attività distrutta e saccheggiata da una folla inferocita, è stata costretta a lasciare la sua terra per il suo orientamento sessuale nell'agosto del 2007. Nantale si è quindi rifugiata in Svezia, dove ha fatto richiesta di asilo. Però la sua domanda è stata respinta perché la sua condizione non è stata ritenuta "in pericolo di vita". Ora la donna è detenuta in un carcere in attesa di espulsione. "Se verrà mandata via, a Nantale spetterà un trattamento disumano in Uganda", ha dichiarato uno dei suoi sostenitori.

VIDEO APPELLO DI NANTALE

La legislazione. Nel paese africano, il dibattito in Parlamento che riguarda la legalizzazione dei matrimoni tra persone dello stesso sesso è orientato verso la soluzione della pena di morte per chiunque compia atti nella sfera dei comportamenti omosessuali. In Uganda, le relazioni tra lo stesso sesso sono attualmente punibili con la reclusione fino a 14 anni. Una proposta ampiamente criticata da numerose organizzazioni internazionali in difesa dei diritti umani, oltre che da molti governi occidentali, Svezia compresa. Nello scorso dicembre 2009, il ministro del governo svedese, Gunilla Carlsson, aveva minacciato di tagliare gli aiuti, pari a circa 50 milioni di dollari, all'Uganda a causa della sua legge anti-gay.

I sostenitori di Nantale. Su Facebook e via Twitter, un gruppo di attivisti chiamato Movement for Justice for any means (Movimento per la giustizia con qualsiasi mezzo), chiedono di salvare la donna da morte sicura: sulla rete, da giorni, c'è già una petizione online a cui aderire contro l'eventuale provvedimento di deportazione da parte dell'esecutivo svedese. "E' pura ipocrisia fermare gli aiuti in Uganda mentre poi si sceglie di inviare persone destinate a subire persecuzioni per le loro scelte sessuali", ha detto uno dei leader del 'Movimento per la Giustizia'. "Nantale merita vivere liberamente per quello che è. Il modo migliore e la scelta più giusta per il governo svedese sarebbe quello di tutelare i diritti Glbt, permettendo a Nantale di lasciare il carcere e di darle asilo immediato".

fonte: Repubblica.it del 22 maggio 2012

sabato 19 maggio 2012

IL PIANO DEL GOVERNO. Passera: "Infrastrutture per 100 mld di euro". Previsti circa 120mila nuovi posti di lavoro

Sbloccati 27,7 miliardi per progetti approvati dal Cipe. Il ministro dei Trasporti: "Queste opere creano occupazione". In tutto ci saranno 400mila posti di lavoro, di cui 280mila stabilizzati. Napolitano: "Crescita e rigore vanno di pari passo"

Il ministro dei Trasporti, Corrado Passera
ROMA - "Saranno sbloccati fondi per infrastrutture per un valore di 100 miliardi di euro nel corso di questo governo". Lo ha dichiarato il ministro Corrado Passera, presentando alla stampa il sito 'Cantieri Italia'. Il ministro ha poi sottolineato che "molte opere sono state 'sbloccate' grazie alle norme recentemente introdotte dall'esecutivo per snellire le procedure burocratiche e ridurre i tempi per l'approvazione e la registrazione dei progetti da alcuni mesi a poche settimane".

LEGGI ECCO IL PIANO DI PASSERA

Nuovi finanziamenti e posti di lavoro. "Le opere - ha detto Passera nel corso della conferenza stampa - fanno occupazione. Il nostro obiettivo è quello di crescere. Abbiamo calcolato che 27,7 miliardi di opere sbloccate produrranno circa 400mila posti di lavoro, di cui 120mila di nuovi e 280mila stabilizzati. Ora contiamo di tenere un altro Cipe corposo entro la fine di giugno".

Aumento del Pil.
"È una cifra molto importante perché rappresenta il 5-6% del Pil e può fare la differenza per la crescita del paese, tenendo conto che non si tratta solo di
soldi pubblici, ma anche privati e comunitari" ha dichiarato Corrado Passera nel corso della conferenza stampa.

Alle opere cantierabili tra il 2012 e il 2013 si prevede infatti l'arrivo di altri 24,5 miliardi, di cui circa 6,7 miliardi ancora da reperire. Infine, per opere canteriabili tra il 2014 e il 2015, arriveranno altri 50,9 miliardi. In totale saranno investiti nelle opere infrastrutturali circa 103,1 miliardi.

Monitoraggio web. Un sito seguirà punto per punto lo stato di avanzamento delle opere pubbliche. L'iniziativa, secondo il dicastero, vuole "mettere i cittadini in condizione di seguire e capire dove e come i soldi pubblici vengono impegnati". "Abbiamo deciso di creare un meccanismo molto trasparente", ha detto Passera, precisando che sul sito ci sono ora "tutte le opere deliberate dal Cipe con il nuovo governo, ma l'idea è di ricostruire tutte le opere in corso".

Nel sito saranno raccolti tutti i progetti approvati dal Cipe fino ad oggi e quelli nei prossimi mesi. Il portale sarà aggiornato ogni tre mesi e avrà due modalità di visualizzazione dei cantieri: un elenco testuale e una mappa google. Le opere saranno divise in quattro categorie: corridoi strategici, grandi assi viari e ferroviari (Trans European Network); ambiti urbani, aree con una popolazione superiore a un milione di abitanti; nodi logistici ovvero collegamenti portuali, aeroportuali e interportuali; e infine i sistemi idrici. Per ogni singolo progetto, sarà pubblicato la presentazione, i  dati economici finanziari e il programma su cui saranno indicate le fasi progettuali e operative.

I primi progetti.
Ecco nello specifico le opere pubbliche appena finanziate: l'asse viario Brescia-Treviglio (2 miliardi di euro), la linea metropolitana C (119 miliardi di euro), l'asse vialico Milano-Genova (1,8 miliardi di euro) e la strada statale 106 ionica (700 milioni di euro).

Il commento.
In merito alla risoluzione della crisi in Europa, è intervenuto anche il capo dello Stato, Giorgio Napolitano nel corso del 195esimo anniversario della Polizia penitenziaria: "Crescita e rigore vanno di pari passo. E mi pare che da questo punto di vista sia molto chiaro già da qualche tempo. Ora bisogna trarre le conseguenze".

Debiti della P.A. verso le aziende. Il viceministro dell'Economia Vittorio Grilli avrebbe convocato per lunedì prossimo alle 12 le associazioni imprenditoriali e bancarie sui debiti della Pubblica amministrazione. Oggi, sempre al Tesoro, si è tenuto un ulteriore incontro tecnico.

fonte: La Repubblica.it del 18/05/2012

giovedì 17 maggio 2012

ISTAT. Italiani favorevoli a matrimoni e unioni gay ma uno su cinque dice sì alle adozioni

Indagine dell'Istituto di statistica sull'atteggiamento dei cittadini nei confronti delle relazioni omosessuali: diffuso appoggio nei confronti del riconoscimento giuridico. Bersani: "Subito legge che garantisca pari diritti e dignità"

ROMA - Sì ai matrimoni tra le coppie dello stesso sesso, no all'adozione dei figli. Circa il 43,9% degli italiani è d'accordo sul fatto che una coppia di conviventi omosessuali possa avere, per legge, gli stessi diritti di una coppia sposata. E la percentuale sale al 62,8% quando si parla di unioni di fatto. Maggiore è invece la contrarietà nei confronti dell'adozione dei figli: solo il 20% si dice favorevole. Un'indagine Istat sulla popolazione omosessuale in Italia, resa nota oggi a Montecitorio in occasione della giornata internazionale contro l'omofobia.

I numeri. Circa un milione di persone si è dichiarato omosessuale o bisessuale. La maggior parte è di sesso maschile, è giovane e vive nel centro Italia. Sarebbero 2 milioni gli italiani che invece hanno sperimentato nella propria vita l'innamoramento o i rapporti sessuali o l'attrazione sessuale per persone dello stesso sesso. Chi fa coming out, rivelando la propria omosessualità, preferisce farlo con amici e colleghi di lavoro, piuttosto che in famiglia. I dati, ricorda l'istituto, "si riferiscono solo alla parte della popolazione che ha deciso di dichiararsi".

Le discriminazioni. Gli italiani esprimono una sensibilità spiccata nei confronti dei disagi del mondo gay. Nonostante ripetuti episodi di cronaca che sembrerebbero indicare il contrario, l'omofobia sembra un atteggiamento molto limitato: il 74,8% della popolazione tra i 18 e i 74 anni non considera l'omosessualità
una malattia, per il 73% non è immorale, per il 74,8% non è una minaccia per la famiglia. E il 65,8% pensa che si possa amare chiunque, l'importante è volersi bene. Il 61,3% dei cittadini ritiene che nel nostro Paese, i gay siano "molto o abbastanza discriminati". L'80,3% pensa invece che lo siano le persone transessuali. Generale è poi la condanna per i comportamenti discriminatori: ad esempio il 73% degli italiani è contrario alla mancata assegnazione di un posto di lavoro basata sull'orientamento sessuale.

Le reazioni. "Nessuna ragazza, nessun ragazzo dovrà più crescere nel nostro paese pensando che subirà un diverso trattamento a causa del suo orientamento sessuale o della sua identità di genere", ha dichiarato il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani commentando i dati Istat. "Il Parlamento ora deve fare la sua parte per allineare l'Italia agli altri paesi europei nel riconoscimento di uguali diritti e pari dignità per tutti. Serve quindi una buona legge contro l'omofobia", ha aggiunto Bersani, "come richiesto al Parlamento dalla Corte costituzionale con la sentenza del 2010, facendo ottenere alle persone dello stesso sesso il riconoscimento giuridico di vivere liberamente una condizione di coppia".

Sul tema è intervenuto anche il presidente della Camera, Gianfranco Fini che ha lanciato un monito alle istituzioni locali affinché vigilino su ogni tipo di discriminazione. "In Italia, il cammino per superare i pregiudizi è ancora lungo e difficile. L'azione contro l'omofobia deve tradursi nella condanna di ogni forma di violenza fisica e di ogni provocazione capace di alimentare la cultura dell'intolleranza", ha commentato Fini. "Per questa ragione - conclude il presidente - le amministrazioni pubbliche hanno il dovere di rivestire un ruolo cruciale nella difesa dei principi di libertà e di uguaglianza tra i cittadini, indipendentemente dalla loro identità sessuale".

Ai commenti si è aggiunto anche il deputato del Pd, Paola Concia: "Il rapporto presentato oggi dall'Istat rappresenta un megafono che non sarà possibile non ascoltare. Mi aspetto ora un'assunzione di responsabilità con la discussione e l'approvazione delle leggi sul reato di omofobia e sulle unioni civili che in questo momento giacciono in commissione Giustizia".

fonte: La Repubblica.it del 17 maggio 2012

MOTORI. Honda, debutta l'Uni-Cub. Il monociclo per interno

Design elegante ma soprattutto ecologico. Il dispositivo, Uni-cub della Honda, permette di attraversare spazi in completa libertà e in qualsiasi direzione con il solo sbilanciamento del peso. Alla costruzione del prototipo ha partecipato l'ex astronauta della Nasa, Mamoru Morid

Design compatto, batterie al litio, velocità di 6 chilometri all'ora. Ideale per mouversi negli open space. È l'Uni-Cub, il people mover monocolore lanciato dall'azienda giapponese, Honda Motor. Con un'alta precisione di guida e di controllo del bilanciamento, il veicolo offre libertà di movimento in tutte le direzioni. Un'evoluzione rispetto al precedente dispositivo, l'U3-X del 2009. Rappresenta il primo sistema omnidirezionale con ruota motrice che permette al pilota di controllare la velocità, muoversi in qualsiasi direzione, girare e fermare, semplicemente inclinando il proprio peso.


VIDEO Tokyo, il nuovo prototipo di monociclo Honda

Controllo del peso tramite un touch screen. L'Uni-Cub possiede un pannello di controllo che permette al pilota di calcolare la direzione e la velocità.  A differenza dei Segway, l'azienda giapponese punta molto sulle ridotte dimensioni e per un uso che non può adattarsi a terreni scoscesi o diversi da moquette. È stato pensato per uffici, abitazioni, musei, aeroporti e strutture scolastiche.

Rivoluzione del movimento. Questa versione di un monociclo robotico potrebbe cambiare la vita delle persone come gli anziani, le donne in gravidanza, i disabili. Al progetto ha partecipato l'ex astronauta giapponese della NASA, Mamoru Mori. L'Uni-Cub, al momento, non è ancora disponibile sul mercato. La Honda ha dichiarato che nel prossimo mese di giugno testerà il dispositivo con la collaborazione del Museo nazionale giapponese di scienza e dell'innovazione. In attesa del veicolo
definitivo, si pensa che al pari del suo principale concorrente, il Segway Human Transporter, il prezzo può oscillare intorno ai 750,000 yen ovvero circa 9300 dollari.


fonte: La Repubblica.it del 17 maggio 2012

martedì 15 maggio 2012

Russia. Mosca, arriva l'ordine di sgombero. Domani si temono scontri e tensioni

Il raduno a Chistye Prudi
Il Tribunale chiede la fine del presidio anti-Putin, ma i dimostranti non cedono. L'occupazione pacifica si sposta davanti al teatro Bolshoi, a due passi dal Cremlino. E intanto Medvedev consegna al presidente la lista del nuovo governo.

MOSCA - Da #OccupyAbai a #OccupyKarl. Il movimento anti Putin sceso in piazza sul modello degli "indignados" europei e di Occupy americano si ingrandisce mentre arrivano i primi segnali di repressione. Questa mattina su decisione del tribunale di Mosca è stato sgomberato il campo di protesta nei giardini di Chistye Prudi. Hanno tempo fino alle 12 di domani. "Un tribunale non può vietare alle persone di riunirsi in parchi o viali", ha dichiarato Ilya Yashin, leader dell'opposizione. Da qui la proposta di un deputato del parlamento russo, Ilya Ponomarev, di spostarsi in piazza Teatralnja, sotto le mura del Cremlino e sotto la statua del filosofo tedesco Karl Marx.

FOTOGALLERY Il campo anti-Putin si sposta verso il Cremlino
VIDEO Mosca, lo sgombero del campo di OccupyAbai


La decisione dello sgombero. È stata la corte di Basmanny ad accogliere la richiesta dei residenti del quartiere che denunciavano la sporcizia e il rumore generato dagli "occupanti". Il comune di Mosca ha già stimato i primi danni causato dal sit-in pacifico, che secondo le autorità ammontano a 650mila dollari mentre i manifestanti sostengono di aver rispettato l'area occupata e di averla mantenuta pulita, che il prato era rovinato già prima del loro arrivo e che sono comunque disposti a rimetterlo a posto a proprie spese.

Nuove 'passeggiate'. Dopo gli scrittori, sabato 19 maggio scendono in piazza, nella capitale russa, anche gli artisti. Venticinque pittori chiedono il "diritto di passeggiare" nella propria città, senza il permesso delle autorità e senza il rischio del carcere. Come è successo, invece, al blogger Alexei Navalny, condannato a 15 giorni di carcere per aver partecipato alla protesta. Tra i promotori dell'iniziativa, chiamata "Museo nomade dell'arte contemporanea", vi è il critico d'arte Yuri Samodurov. "Ogni artista camminerà con in mano una propria opera. Vogliamo portare i nostri lavori in strada, parlare non solo attraverso parole ma anche le immagini visive", ha spiegato Samodurov.

La condanna dei social network. E parte anche la campagna anti-social media per tentare di bloccare uno degli strumenti vitali per l'organizzazione delle proteste. Facebook e Twitter sono da considerare come "strumenti per coordinare attività estremiste". Alexander Khinshtein, parlamentare del partito di maggioranza, ha chiesto alle autorità di intervenire contro gli utenti dei social network che hanno supportato le proteste anti-governative sfociate il 6 maggio in scontri violenti con la polizia a Mosca.

Carta di credito anticorruzione. Il blogger Aleksey Navalny ha raggiunto un accordo con una banca per realizzare una carta di credito che sostenga le sue attività. L'1% degli acquisti e delle altre transazioni sarà infatti accreditato sul il fondo di lotta contro la corruzione. Chi la utilizzerà potrà, in questa maniera, sovvenzionare la RoSpil, l'organizzazione fondata dal blogger per denunciare mazzette e imbrogli. La carta in co-branding sarà lanciata nel mese di luglio.

Le consulazioni per il governo di Medvedev.
In questo clima di grande fermento politico il premier Medvedev ha intanto consegnato al presidente Putin la lista con i nomi dei candidati ministri. Nulla però è trapelato ufficialmente. Stando a quanto riportato dai quotidiani russi, la composizione dell'esecutivo sarà annunciata quando Medvedev tornerà dal G8 di Washington. Secondo quanto riferito dallo stesso Medvedev, il gabinetto sarà rinnovato all'80%. Il totoministri vede Igor Shuvalov sulla poltrona di primo vicepremier. Igor Sechin - vicepremier vicino a Putin ma in rapporti tesi col nuovo primo ministro - potrebbe essere invece allontanato dall'esecutivo, ma rimanere alla guida della politica energetica del Cremlino, entrando nel cda della holding statale del gas e petrolio, Rosneftegaz. Dopo l'approvazione delle proposte di Medvedev, il passo successivo, per Putin, sarà definire lo staff presidenziale.

fonte: La Repubblica.it del 15/06/2012

lunedì 14 maggio 2012

IL CASO. Vacanze sempre più brevi e più care. Solo un italiano su tre potrà partire

Un'indagine di Federconsumatori stima il peso della crisi sull'estate: prezzi medi in aumento del 3%, con il boom dei carburanti. Una settimana al mare per una coppia con due figli potrebbe arrivare a 3.586 euro

LE VACANZE delle famiglie italiane nel 2012 saranno sempre più brevi. E più care. Per quest'anno si stima un aumento intorno al 3%. Una settimana al mare costerà, per una coppia con due figli, circa 3.586 euro. Un 'lusso' che potrà permettersi solo il 34% degli italiani. A stimare il salasso cui andranno incontro i viaggiatori quest'estate è un'indagine di Federconsumatori.

Aumento costi carburanti e alberghi. A penalizzare gli italiani saranno principalmente il prezzo dei carburanti (+12% in un anno, ma l'Istat parla addirittura +21%), i pedaggi autostradali (+4%), i costi degli autogrill e in genere, le spese alimentari (+5%).  Previsti ulteriori incrementi per i pernottamenti in albergo (2%) e il noleggio dei lettini e degli ombrelloni (+4%).

"Un dato drammatico che mette in evidenza la situazione di difficoltà vissuta dalle famiglie italiane, oltretutto non agevolate dal continuo aumento di tasse, prezzi e tariffe", commenta Federconsumatori.

I consigli di Federconsumatori. Ecco una serie di suggerimenti utili a risparmiare per chi sta per mettersi in viaggio: fare benzina nei distributori indipendenti dove è possibile economizzare in media 9-10 centesimi al litro; verificare se nel costo dell’albergo è compreso anche l’accesso alla spiaggia e l’utilizzo dell’ombrellone e dei lettini; mettere in valigia la maggior parte dei prodotti indispensabili per il breve soggiorno e acquistare le merci nei negozi di fiducia, risparmiando, in questa maniera, oltre il 20%.

fonte: La Repubblica.it del 14/05/2012

domenica 13 maggio 2012

LA SCOPERTA - "I virus caricheranno la batteria". Prodotta elettricità in laboratorio

Il gruppo di lavoro di Seung-Wuk Lee
I ricercatori di Berkeley, in California, hanno creato piccoli generatori di energia che sfruttano le proprietà piezoelettriche di questi microrganismi. Ecco come ci sono riusciti

DOPO l'energia solare ed eolica, a breve ci sarà quella a virus. Che potremmo produrre semplicemente camminando, per esempio. È quanto sostengono gli scienziati del dipartimento del Lawrence Berkeley national laboratory, in California, negli Stati Uniti. Hanno scoperto che tra le proprietà di un batteriofago (un virus killer dei batteri) c'è quella di convertire l'energia meccanica in elettrica. Una scoperta che apre la strada (ancora lunga) a svariate applicazioni: un giorno non lontano potremmo caricare la batteria dei nostri smarthphone con questo sistema.

Il test. Gli studiosi hanno creato un piccolo dispositivo - sottile come la carta - rivestito da virus ingegnerizzati. Con la forza del tocco di un elettrodo del generatore, i ricercatori hanno scoperto che i microrganismi in questione producono corrente sufficiente per accendere un piccolo display a cristalli liquidi. Questi batteriofagi hanno la caratteristica di essere innocui per la salute dell'uomo ma soprattuto di sfruttare la piezoelettricità ovvero le sollecitazioni meccaniche a cui, con la semplice pressione di un dito di una mano, possono essere sottoposti.

La scoperta. Lo studio è già online e si trova sulla rivista Nature Nanotechnology. "Questo è soltanto il primo passo verso i dispositivi basati sull'elettronica virale. Tuttavia abbiamo bisogno ancora di tempo per approfondire meglio le nostre ricerche", spiega Seung-Wuk Lee, professore del Berkeley lab. "Visti i risultati positivi, molto presto, con questi virus, costruiremo dispositivi molto piccoli capaci di utilizzare e trasformare l'energia prodotta da altre attività quotidiane, come la chiusura di una porta o il fatto di salire le scale, per ottenere energia elettrica".

fonte: La Repubblica.it del 13 maggio 2012

venerdì 11 maggio 2012

IL CASO. #Occupyabai, la variante russa. Diritti civili, riforme, nuove elezioni

I manifestanti al Chistye Prudy boulevard
Da tre giorni più di 1500 attivisti hanno organizzato un sit-in anti-Putin nella Chistye Prudy boulevard, la zona centrale moscovita. I manifestanti chiedono al neopresidente russo la liberazione dei prigionieri politici, riforme politiche e nuove elezioni

Dalle "passeggiate del popolo" al raduno pacifico in pieno stile Zuccotti Park. Nel mondo di twitter il nuovo movimento moscovita è stato battezzato come #occupyabai, risultando il secondo topic trend del social network. Sotto la statua del poeta kazako, Abai Kunanbayev, intellettuali, studenti, famiglie chiedono pacificamente il "rispetto dei loro diritti di base", come elezioni oneste, stampa libera e la liberazione dei leader politici. A capo di questa nuova ribellione ci sono il diciannovenne attivista Ilya Yashin, leader di Solidarnost, e Ksenia Sobchak, figlia dell'ex sindaco di San Pietroburgo, giornalista ed ex starlette televisiva riconvertitasi in pasionaria della piazza.

VIDEO #OCCUPYABAI, LA MANIFESTAZIONE

FOTOGALLERY GLI INDIGNADOS RUSSI


#OccupyRussia, la protesta. Da tre giorni più di 1500 persone hanno occupato la Chistye Prudy boulevard, la zona centralissima della capitale moscovita. "Dobbiamo dimostrare che siamo uniti e concentrare tutte le nostre forze qui a Chistye Prudy", ha dichiarato Ksenia Sobchak. "Rimarremo almeno fino alla liberazione di Navalny e Udaltsov" ovvero i due leader del movimento condannati a 15 giorni di detenzione amministrativa per resistenza a pubblico ufficiale, durante una delle manifestazioni della settimana scorsa. "Quando saremo ancora di più - spiega Ilya Yashin - ci sposteremo in un luogo più capiente e questo
finché saremo così tanti che non potranno ignorarci". Difficile prevedere l'evoluzione della manifestazione. "Finora la polizia si è comporta bene ma se gli agenti interverranno contro cittadini pacifici, stavolta reagiremo", racconta un attivista di #OccupyAbai.

Nervosismo al Cremlino. Mentre l'entusiasmo degli attivisti sale, l'umore del Cremlino è cambiato da domenica scorsa in seguito anche ai violenti scontri tra la polizia e i manifestanti. Immediata la risposta della presidenza russa. Secondo quanto riportato dal giornale Afisha, Dmitri Peskov, portavoce di Putin ha definito "illegale" l'iniziativa e ha promesso che presto "verrà ristabilito l'ordine". La stampa russa già ipotizza che con tutta probabilità, il neopresidente Vladimir Putin rinuncerà a partecipare al vertice G8, negli Usa. Il timore è dovuto proprio alla situazione in patria e soprattutto alla possibilità di ricevere critiche da parte degli altri capi di Stato.

Fonte: La Repubblica.it del 11 maggio 2012

giovedì 10 maggio 2012

IL CASO - Diritti civili, svolta in Argentina. Identità di genere: la scelta è libera

Manifestanti fuori dal parlamento argentino
Il senato: "L'orientamento sessuale è frutto del vissuto personale di ognuno di noi". Ogni cittadino potrà registrarsi all'anagrafe in base alla propria identità percepita e godere di completa assistenza medica da parte del servizio nazionale sanitario

BUENOS AIRES - A quasi due anni dall’ap­pro­va­zione dei matrimoni tra persone dello stesso sesso, l’Ar­gen­tina va avanti con le riforme orientate all'apertura verso i diritti civili. Il parlamento di Buenos Aires ha approvato all'unanimità la legge sull'identità di genere. La norma, approvata con 55 voti a favore ed un solo astenuto, aveva già passato il vaglio della Camera dei deputati nel dicembre scorso. Secondo il Senato, "l'identità di genere è un'esperienza intima e personale", che quindi "può corrispondere o meno con il sesso assegnato al momento della nascita".

FOTOGALLERY I FESTEGGIAMENTI A BUENOS AIRES

VIDEO APPROVAZIONE DELLA LEGGE AL SENATO

Procedure più veloci. Ogni argentino sarà libero di cambiare sulla propria carta d'identità il sesso a seconda della propria percezione personale. Il Parlamento ha garantito anche l'accesso anche agli specifici servizi sanitari. Per ottenere carta d'identità e certificato di nascita nuovi, basterà aver compiuto il diciottesimo anno di età e fare una semplice richiesta amministrativa: "Ogni persona potrà rettificare legalmente il sesso, il cambio di nome e di immagine quando non corrispondono con l'identità di genere autopercepita", riporta la legge. La nuova norma ha snellito di gran lunga la procedura. Così non sarà più necessario aspettare una sentenza emessa da un tribunale. In più, alle persone che ne faranno richiesta il Parlamento ha garantito massima assistenza: le operazioni e il trattamento per l'adeguamento del corpo saranno a carico del servizio sanitario nazionale.

Più tutele. La normativa rappresenta una conquista per le comunità gay, lesbica e trans argentine che in queste ore hanno organizzato festeggiamenti nelle strade di Baires. La novità legislativa è stata accolta come un enorme passo avanti in ambito dei diritti umani e civili. La senatrice Sonia Escudero afferma che "la comunità trans ha una speranza di vita di 35 anni e più del 90% si trova in situazioni precarie come la prostituzione e l'abbandono della scuola. Finora, senza questa normativa circa 22mila persone in tutto il paese erano state completamente escluse dai diritti umani fondamentali".

Fonte: La Repubblica.it del 10 maggio 2012

mercoledì 9 maggio 2012

IL CASO - Bahrain, arrestato attivista dei diritti umani Aveva appena parlato in tv con Assange

Nabeel Rajab è stato catturato dalle autorità di Dubai dopo l'intervista con il fondatore di Wikileaks nello show "The Wolrd Tomorrow". L'accusa: "Ha insultato le istituzioni". Mobilitazione in Rete per la sua liberazione

Manifestazione di solidarietà verso Nabeel Rajab
DUBAI -  Twitter si mobilita e chiede la liberazione di Nabeel Rajab, il presidente del Bahrain Centre of Human Rights, arrestato ieri dalle polizia di Dubai nell’ambito di un’inchiesta avviata per "insulti ai rappresentanti” del suo Paese. "Resterà in carcere almeno sette giorni", ha detto Mohamed al-AFP Jish,l’avvocato di Rajab. La notizia è stata poi confermata dal ministero dell’Interno del Bahrain che, in un comunicato ufficale ha precisato: "Rajab ha compiuto numerosi crimini punibili in base alla nostra legge". Senza specificare, però, quali siano. 

VIDEO DELL'INTERVISTA CON ASSANGE

FOTOGALLERY MANIFESTAZIONE A MANAMA

La denuncia. L’attivista per i diritti umani del piccolo regno della penisola arabica è stato arrestato nello scalo internazionale del Bahrain, subito dopo essere arrivato in aereo da Beirut. L'uomo rientrava nel proprio paese dopo aver rilasciato un’intervista a Julian Assange, fondatore di WikiLeaks, per lo show "The World Tomorrow". Durante l’intervista, l’attivista del Bahrain ha denunciato le violenze e le torture che, da un
anno e mezzo, l'opposizione sciita subisce per aver chiesto alla famiglia regnante, Al Khalifa, la riforma democratica della monarchia sunnita. Nel colloquio con Assange, l'uomo ha anche condannato l'atteggiamento dei paesi occidentali, in particolare degli Stati Uniti "che più volte ha chiuso gli occhi davanti agli abusi compiuti dall'esercito sui manifestanti ".

Il movimento dell'attivista è noto per aver organizzato dal 2011 numerose proteste contro il regime sunnita che governa il Bahrain per oltre due secoli, nonostante più del 70% della popolazione sia in maggioranza sciita.

fonte: La Repubblica.it del 07/5/2012

sabato 5 maggio 2012

Olimpiadi, ira di Londra: 'Buenos Aires si scusi' Uno spot riaccende lo scontro sulle Falkland

Nel video, girato sulle isole contese, si vede un atleta argentino che dice: "Per i giochi in Gran Bretagna ci alleniamo sul nostro suolo". L'ira del governo Cameron

Navi britanniche a largo delle isole Falkland
LONDRA - "Una bravata". Così il ministro degli esteri britannico, William Hague, commenta stizzito ai microfoni lo spot argentino dedicato alle Olimpiadi di Londra 2012 che torna polemicamente sulla vicenda delle Falkland. "Siamo rattristati per questo tentativo di Buenos Aires di strumentalizzare i giochi olimpici". Ancora più duro il ministro della Difesa, Philip Hammond: "Il video è di cattivo gusto e risulta molto offensivo nei confronti dei tanti soldati britannici, marinai e aviatori che hanno dato la loro vita proteggendo le Falkland. Penso che sia una violazione di uno dei principi fondamentali delle Olimpiadi: nessuno mai dovrebbe sfruttare il marchio olimpico per scopi politici e spero che la Commissione internazionale olimpionica apra delle indagini. Esigiamo dal governo argentino delle scuse".

IL VIDEO DELLA POLEMICA

Ma cosa ha fatto infuriare il governo Cameron? Lo spot della polemica è stato girato alle Falkland, le isole che gli argentini continuano a chiamare Malvinas, all'origine della guerra scoppiata nel 1982 tra Londra e Buenos Aires. Nel filmato, l'atleta di hockey argentino, Fernando Zylberberg è ripreso mentre corre sui gradini del monumento dedicato ai caduti britannici della prima guerra mondiale, a Port Stanley. E la pubblicità termina con il seguente un messaggio beffardo: "Per competere su suolo
britannico ci alleniamo su suolo argentino". Secondo il giornale Clarin, la sequenza è stata girata senza l'autorizzazione delle autorità locali, quando il giocatore era nelle isole, a marzo, per competere in una maratona.

Il controverso spot olimpico, andato in onda proprio nel trentennale dall'affondamento dell'incrociatore argentino General Belgrano durante il conflitto delle Falkland, ha riacceso la tensione tra i due paesi. L'iniziativa nei fatti contraddice i buoni propositi dell'esecutivo della Kirchner che qualche giorno fa aveva annunciato di non voler frapporre alcun ostacolo politico ai giochi in programma nella capitale britannica dal 27 luglio al 12 agosto. Negli ultimi mesi, il governo argentino era tornato a chiedere con insistenza nuovi negoziati con il Regno Unito.

fonte: La Repubblica.it del 4 maggio 2012

Francia, femministe in piazza contro la decisione del consiglio. Hollande: "Se vinco io, faremo una nuova legge"

Femministe in protesta contro la decisione del consiglio
Sono duecento le persone scese in piazza per la manifestazione convocata dopo l'abrogazione della legge sulle molestie sessuali. Le manifestanti sostengono che la decisione presa ieri del consiglio costituzionale "è un autentico oltraggio ai diritti delle donne".

Ieri il consiglio costituzionale francese aveva abrogato con effetto immediato la legge sulle molestie sessuali, perché ha considerato la norma era "troppo vaga" ovvero il codice penale non definisce con sufficiente "chiarezza e precisione" il reato di molestie, permettendo così un'eccessiva libertà di interpretazione ai giudici.

L'intervento deciso dalla corte ha creato però, secondo le organizzazioni femministe, un vuoto giuridico. A questa presa di posizione si sono aggiunti numerosi movimenti di sinistra e dai sindacati e dall'attuale ministro per la Solidarietà, Roselyne Bachelot, che ha invitato il prossimo parlamento a provvedere "d'urgenza".
Il candidato socialista, François Hollande, ha promesso che in caso di vittoria allle elezioni presidenziali del 6 maggio, si impegnerà a far approvare una nuova legge.