mercoledì 9 maggio 2012

IL CASO - Bahrain, arrestato attivista dei diritti umani Aveva appena parlato in tv con Assange

Nabeel Rajab è stato catturato dalle autorità di Dubai dopo l'intervista con il fondatore di Wikileaks nello show "The Wolrd Tomorrow". L'accusa: "Ha insultato le istituzioni". Mobilitazione in Rete per la sua liberazione

Manifestazione di solidarietà verso Nabeel Rajab
DUBAI -  Twitter si mobilita e chiede la liberazione di Nabeel Rajab, il presidente del Bahrain Centre of Human Rights, arrestato ieri dalle polizia di Dubai nell’ambito di un’inchiesta avviata per "insulti ai rappresentanti” del suo Paese. "Resterà in carcere almeno sette giorni", ha detto Mohamed al-AFP Jish,l’avvocato di Rajab. La notizia è stata poi confermata dal ministero dell’Interno del Bahrain che, in un comunicato ufficale ha precisato: "Rajab ha compiuto numerosi crimini punibili in base alla nostra legge". Senza specificare, però, quali siano. 

VIDEO DELL'INTERVISTA CON ASSANGE

FOTOGALLERY MANIFESTAZIONE A MANAMA

La denuncia. L’attivista per i diritti umani del piccolo regno della penisola arabica è stato arrestato nello scalo internazionale del Bahrain, subito dopo essere arrivato in aereo da Beirut. L'uomo rientrava nel proprio paese dopo aver rilasciato un’intervista a Julian Assange, fondatore di WikiLeaks, per lo show "The World Tomorrow". Durante l’intervista, l’attivista del Bahrain ha denunciato le violenze e le torture che, da un
anno e mezzo, l'opposizione sciita subisce per aver chiesto alla famiglia regnante, Al Khalifa, la riforma democratica della monarchia sunnita. Nel colloquio con Assange, l'uomo ha anche condannato l'atteggiamento dei paesi occidentali, in particolare degli Stati Uniti "che più volte ha chiuso gli occhi davanti agli abusi compiuti dall'esercito sui manifestanti ".

Il movimento dell'attivista è noto per aver organizzato dal 2011 numerose proteste contro il regime sunnita che governa il Bahrain per oltre due secoli, nonostante più del 70% della popolazione sia in maggioranza sciita.

fonte: La Repubblica.it del 07/5/2012

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