domenica 13 maggio 2012

LA SCOPERTA - "I virus caricheranno la batteria". Prodotta elettricità in laboratorio

Il gruppo di lavoro di Seung-Wuk Lee
I ricercatori di Berkeley, in California, hanno creato piccoli generatori di energia che sfruttano le proprietà piezoelettriche di questi microrganismi. Ecco come ci sono riusciti

DOPO l'energia solare ed eolica, a breve ci sarà quella a virus. Che potremmo produrre semplicemente camminando, per esempio. È quanto sostengono gli scienziati del dipartimento del Lawrence Berkeley national laboratory, in California, negli Stati Uniti. Hanno scoperto che tra le proprietà di un batteriofago (un virus killer dei batteri) c'è quella di convertire l'energia meccanica in elettrica. Una scoperta che apre la strada (ancora lunga) a svariate applicazioni: un giorno non lontano potremmo caricare la batteria dei nostri smarthphone con questo sistema.

Il test. Gli studiosi hanno creato un piccolo dispositivo - sottile come la carta - rivestito da virus ingegnerizzati. Con la forza del tocco di un elettrodo del generatore, i ricercatori hanno scoperto che i microrganismi in questione producono corrente sufficiente per accendere un piccolo display a cristalli liquidi. Questi batteriofagi hanno la caratteristica di essere innocui per la salute dell'uomo ma soprattuto di sfruttare la piezoelettricità ovvero le sollecitazioni meccaniche a cui, con la semplice pressione di un dito di una mano, possono essere sottoposti.

La scoperta. Lo studio è già online e si trova sulla rivista Nature Nanotechnology. "Questo è soltanto il primo passo verso i dispositivi basati sull'elettronica virale. Tuttavia abbiamo bisogno ancora di tempo per approfondire meglio le nostre ricerche", spiega Seung-Wuk Lee, professore del Berkeley lab. "Visti i risultati positivi, molto presto, con questi virus, costruiremo dispositivi molto piccoli capaci di utilizzare e trasformare l'energia prodotta da altre attività quotidiane, come la chiusura di una porta o il fatto di salire le scale, per ottenere energia elettrica".

fonte: La Repubblica.it del 13 maggio 2012

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