sabato 26 maggio 2012

ATOMICA. Iran, trovato livelli di uranio al 27%. Aiea: "Superiore ai limiti consentiti"

Un rapporto dell'Agenzia dell'energia atomica denuncia l'aumento della produzione di materiale arricchito. Si teme che il governo iraniano fabbrichi molto presto un ordigno nucleare. La Repubblica islamica respinge le accuse, sostenendo che il suo programma nucleare ha esclusivamente uno scopo pacifico
I colloqui tra Iran e il gruppo dei "5+1" a Baghdad

TEHERAN - Rinvenute tracce di uranio arrichito al 27 per cento nell'impianto nucleare di Fordow, in Iran. Lo confermano i risultati dei campioni prelevati lo scorso 15 febbraio dall'Agenzia internazionale per l'Energia atomica (Aiea). Secondo il rapporto, l'Iran avrebbe aumentato la propria capacità di produrre materiale nucleare "sensibile", installando centinaia di nuove centrifughe per l'arricchimento dell'uranio nel sito sotterraneo. I timori dei tecnici è che la Repubblica islamica possa, entro un periodo breve, costruire la bomba atomica. L'Iran, tuttavia, ha respinto le accuse, sostenendo che non solo il suo programma nucleare ha esclusivamente uno scopo pacifico, ma ha spiegato che l'elevata percentuale di uranio non è stata intenzionale e ha, perciò, solo delle motivazioni tecniche.

Il rapporto. La scoperta dell'Aiea è stata annunciata all'indomani dei colloqui di Baghdad tra Teheran e il cosiddetto 5+1, che Mosca aveva definito "costruttivi" malgrado rimangano "significative differenze" fra le parti. L'ultimo livello di arricchimento dichiarato dall'Iran era poco al di sotto del 20%, un risultato decisamente inferiore al 90% necessario per la fabbricazione dell'atomica. Gli esperti dell'Aiea insistono nell'avere accesso anche al sito di Parchin, dove sono state provati missili in grado di ospitare testate nucleari. Lunedì scorso, l'Aiea e Teheran aveva trovato un compromesso che avrebbe permesso agli ispettori internazionali di visitare
i siti e vagliare i documenti. Tuttavia l'accordo non era ancora stato firmato dalle parti.

Le divergenze. "Non abbiamo intenzione di fermare l'arricchimento dell'uranio al 20 per cento". Così ha commentato l'ayatollah ultraconservatore iraniano Seyyed Ahmad Khatami nel corso del sermone del venerdì a Teheran. Khatami, riferendosi alle forze occidentali, ha detto: "Abbiamo infatti dato l'autorizzazione di controllare i nostri siti nucleari. Inoltre la nostra Guida Suprema, l'ayatollah Ali Khamenei, ha esplicitamente sottolineato che l'Iran non è alla ricerca di una bomba atomica. Cosa vogliono di più?". Le sue dichiarazioni sono state rilasciate solo dopo che non era stato raggiunto l'accordo tra Teheran e il gruppo '5+1'. L'ostacolo è dato principalmente dal fatto che, mentre Teheran chiede la sospensione delle sanzioni economiche, il gruppo '5+1' non intende chiederne la revoca se prima l'Iran non frenerà l'arricchimento dell'uranio.
I colloqui comunque riprenderanno il 18 e 19 giugno a Mosca.

fonte: La Repubblica.it del 25 maggio 2012

Nessun commento:

Posta un commento