domenica 8 novembre 2009

Giardino d'Infanzia: «Ecco la nostra verità»


Il presidente Irene Morciano dell’associazione “Giardino d’infanzia Tommaso Caputo” in merito all’articolo pubblicato il 3 novembre precisa e rettifica alcuni aspetti che riguardano la vicenda “Tommaso Caputo” .

In primo luogo «il comune di Tricase non ha formulato ricorso al Tar contro un atto adottato dalla Tommaso Caputo, bensì contro la Determinazione del Dirigente Servizio Sistema Integrato Servizi Sociali n. 879 del 18 novembre 2008». Non solo. Bisogna puntualizzare che né il comune di Tricase né la Congregazione delle suore di Ivrea erano comproprietarie dell’immobile bensì «l’immobile apparteneva, come si evince da visura catastale, all’ente morale scuola materna Tommaso Caputo». Nello statuto della scuola era previsto che «il comune di Tricase doveva limitarsi a nominare due componenti il consiglio di amministrazione della ex Ipab che non rappresentavano il comune stesso, tannt'è che essi agivano senza vincolo di mandato».

Va sottolineato che è «la legge 15 del 2004 (e non 30 come erroneamente riportato nell'articolo) non "permetteva" ma imponeva la trasformazione delle Ipab in persone giuridiche di diritto privato specificando che le forme giuridiche consentite erano: l'associazione o la fondazione. In nessuna sua parte si fa riferimento a società, cooperative, imprese o altro. Inoltre l'intero iter di trasformazione è stato compiuto sotto la guida di "esperti" e funzionari della Regione».

La nota della presidente rileva che «è assolutamente falso che le reali intenzioni dell'associazione fossero finalizzate a porre in essere un'istanza per l'acquisizione della struttura formativa». «Non si comprende da quale atto si evinca questa volontà» come appare errato il riferimento al documento che «l'associazione "Giardino d'Infanzia Tommaso Caputo" ha inviato in data 7 maggio 2008 al comune di Tricase ed alla regione atto di delibera riguardo la proposta di acquisizione della struttura». «Vero è» - prosegue la nota - «che in quella data, come prescritto dalla legge n. 15/2004 ed allo scopo di ottenere il prescritto parere, l'associazione inviava al comune di Tricase, unitamente all'istanza di trasformazione i documenti che ne costituivano parte integrante. Il comune di Tricase non ha mai provveduto ad esprimersi in merito e non è vero che l'amministrazione comunale fosse "in piena crisi amministrativa", visto che si erano tenute da poche settimane le elezioni amministrative con il sindaco Musarò nel pieno delle sue funzioni».

«In ultimo, riteniamio doveroso precisare e sottolineare che il comune di Tricase non solo non ha mai "esperito tentativi per revisionare lo statuto" ma, a fronte della più totale disponibilità al confronto» - conclude la nota - «ancora in queste ultime settimane, abbiamo registrato totale chiusura ed incomunicabilità».

Fonte:«Nuovo Quotidiano di Puglia» del 8/11/2009

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