martedì 5 gennaio 2010

Un presepe tra i pescatori per scongiurare lo sfratto dei "gozzi"

LA PROTESTA - Non si è fermata, neanche nel periodo natalizio, la battaglia degli abitanti di Tricase Porto

Tricase – La protesta degli abitanti di Tricase Porto sulla questione gozzi continua. Anche sotto le festività. I 40 residenti di Borgo Pescatori hanno allestito in Villa Guarini un presepe-denuncia intitolato “Gesù Bambino tra i gozzi”. Protagonista ancora Facebook che ha dato inizio alla campagna di sensibilizzazione contro lo sfratto dal bacino portuale. Sono state circa 779 le adesioni di sostenitori seriamente preoccupati per l’infausta fine delle tradizionali imbarcazioni condannate a diventare tanti tizzoni da ardere.

Il nodo della questione si è originato dalla scelta di affidare a terzi la gestione portuale che ha portato, a detta degli ex pescatori, a una situazione insostenibile. L’aumento di tariffa, se pur motivato dall’esigenza di migliorare i servizi offerti ai diportisti, pone questi ex pescatori pensionati a non supportare i costi e di conseguenza a compiere la scelta dolorosa di tirare a secco i gozzi. Ciò porterebbe non solo alla distruzione degli stessi ma a un notevole impoverimento antropologico e culturale del panorama portuale.

In sostegno alla causa degli ex pescatori scende in campo il Pd tricasino che in un comunicato stampa dimostra tutta la sua vicinanza. «La crescita delle presenze nel nostro porto e lo sviluppo dei servizi per i diportisti», prosegue la nota, «non può contemplare la sparizione di quel tessuto socio-culturale che solo la presenza dei gozzi in legno potrebbe continuare a garantire».

Vari infatti sono stati i tentativi perseguiti dall’associazione Libeccio in rappresentanza giuridica di questa categoria: l’ottenimento di un prestito bancario per far fronte alla spesa, una rateizzazione del fitto in comune accordo con l’ente comunale fino alla presentazione all’inizio dell’estate di un’istanza con cui poneva il problema e si offriva ragionevoli proposte di soluzione. Osservazioni che nel corso della discussione sul nuovo regolamento dei servizi portuali furono considerate degne di attenzione da tutti i gruppi consiliari. Peccato, però, ancora oggi, da parte dell’amministrazione non ci sia stato nessun atto concreto.

Fonte:«Nuovo Quotidiano di Puglia» del 05/10/2010

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